lunedì 8 ottobre 2018

Recensione | Ti faranno del male - Andrea Ferrari

Buongiorno Lettori! Oggi vi racconto di un libro molto diverso dalle mie solite letture, che mi ha tuttavia molto coinvolta. Il libro in questione è TI FARANNO DEL MALE, romanzo dall'aria estemporanea di Andrea Ferrari che con la sua cruda schiettezza ha saputo trascinarmi in un turbine di emozioni e riflessioni...vi lascio la scheda libro, seguita dalla mia recensione! ;)




Titolo: Ti faranno del male
Autore: Andrea Ferrari
Editore: Edizioni Leucotea
Data di uscita: 29 Marzo 2017
Pagine: 106
Rilegato: 12.90 € E-book: 5.99 €
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SINOSSI Andrea vive in un appartamento protetto del servizio di salute mentale, dentro cui trascorre le proprie giornate quando non lavora come magazziniere o riflette sulla sua condizione vagando per la città. Ormai le donne sono per lui una chimera, non coltiva amicizie e ha una condizione economica precaria. L'uomo è rinchiuso in se stesso e affranto; neanche la pubblicazione del suo primo romanzo, gli dona speranza. Dopo essersi ritrovato, suo malgrado, a vivere in tre diversi ospedali psichiatrici, l'arrivo di Carolina cambierà la sua vita. Questa ragazza dalle vedute antisemite e dai comportamenti particolari, lo condurrà verso situazioni difficili da affrontare. Un romanzo che esaspera la naturale condizione dell'uomo: perché se tutto può andare per il verso sbagliato, quasi sicuramente accadrà. L'opera, seppur inventata, tratta in alcuni casi argomenti ed emozioni vissuti in prima persona dall'autore.

Come accennato questo libro mi ha subito colpita, naturalmente non troppo dalla cover che nella sua semplicità potrebbe non essere intrigante, ma sicuramente la sinossi pone delle domande ed incuriosisce nella sua negatività a scoprire non solo l'esito della storia, ma ciò che avviene nel mentre, ciò che assilla con tanta esasperata malinconia il protagonista, spingendolo a dare sfogo a una follia dopo l'altra. Devo ammettere che l'incipit ha fatto la sua parte nel donarmi entusiasmo e passione per questo libro.

Inaspettatamente la storia ci travolge in un mondo oscuro e angoscioso, attraverso le parole del protagonista che in prima persona, come fosse un diario, narra ciò che gli accade in un periodo che più buio non si può. Ma come la sinossi suggerisce, al peggio non c'è mai fine e se può andare per il verso sbagliato, la vita lo farà. Questo è ciò che avviene nel corso del romanzo, un continuo sali e scendi di periodi neri che trasportano il protagonista da una cupa follia quasi irrazionale ad una profonda depressione e disillusione.

Le vicende, che sembrano assumere per certi versi una sorta di trasposizione auto-biografica da parte dell'autore, sono coinvolgenti e sempre più appassionanti, non tanto per l'emozione condivisa, quanto per la semplice curiosità e per quell'innato senso di fare il tifo per il protagonista, perchè per una volta riesca a trovare la felicità, nonostante il suo carattere e le sue parole spesso sconcertanti.
"Il libro che avevo scritto era inventato dei dettagli, ma riportava fatti in parte accaduti realmente e sentimenti umani veritieri. Quando lo scrissi, ci ributtai dentro tutta la rabbia e l'odio strisciante che provavo all'epoca, per questi fui pubblicato. Era un'opera d'arte underground, che sapeva di marcio, di disillusione, di false speranze".
Il personaggio di Andrea è infatti uno di quelli che non si possono amare subito, né forse col tempo, ma è un protagonista vero, una voce che sembra quasi reale. Conoscendo la sua storia, riusciamo a capire pian piano non solo i meccanismi delle vicende in cui rimane imbrigliato ogni volta, ma la sua stessa natura di outsider, oltre ad entrare lentamente in sintonia con quella visione non solo pessimista, ma anche fuori dai normali schemi.

Ciò che poi mi ha molto colpita di questo libro è quanto mi abbia aperto gli occhi, facendomi entrare nell'ottica di una totale disillusione da ciò che possono essere le dinamiche della vita. Personalmente in effetti sono una persona estremamente ottimista (forse troppo), quindi potete immaginare quanto possa essere stato difficoltoso per me immedesimarmi in Andrea e capirlo come personaggio e persona. Quanto sia stato poi sorprendente scoprire che dopotutto Andrea non riuscisse a tirarsi su non solo per le proprie scelte, giuste o sbagliate che fossero, ma per un proprio blocco, una propria irremovibile sofferenza interiore.
"Non parlai con nessuno, ero ormai timido, introverso, imbranato e traumatizzato. Non credevo come fosse possibile che le persone crescendo e invecchiando continuassero ad aprirsi e a discutere tra di loro, io a forza di traumi ero diventato cupo e chiuso in me stesso".
Nel momento in cui mi sono resa conto di questo carattere connaturato, il libro ha assunto un senso. Ammetto che non è stato troppo avanti con la lettura, perchè lo stile dell'autore, per quanto inizialmente mi desse quasi l'orticaria per le numerose volgarità, è a dir poco efficace. La scelta di dare una voce iconica al protagonista ha fatto sì che il linguaggio rispecchiasse in ogni situazione lo stato d'animo di Andrea, dando maggior enfasi all'emotività e all'irriducibile angoscia che traspare da ogni sua azione. Tutto ciò accentuato da un cambio di registro all'evolvere di Andrea, tra alti e bassi, linguaggi neutri e volgari.

Ti faranno del male è quindi un libro che mi ha colpita nel profondo, una storia dal carattere disfattista, ma così naturale che sembra quasi di non aver guardato la realtà con maggiore attenzione. L'evoluzione del protagonista e la scelta dell'autore di non optare per un finale tipico hanno reso di valore una storia che altrimenti sarebbe sembrata unicamente cinica e pedante, un percorso quindi che dona al lettore spunti di riflessione e una nuova visione su una vicenda dai contorni fin troppo definiti.

La mia valutazione è un pieno e abbondante 4/5, ma c'è un fattore che mi ha davvero fatto storcere il naso, ovvero il titolo. Il concetto è chiaro, coerente con la storia, ma credo che dopotutto non dia assolutamente idea di cosa possa nascondersi dietro quella copertina. Con una cover così scarna, per l'appunto, il titolo è a mio parere essenziale, deve poter catturare l'attenzione e trasmettere l'intensità di ciò che è il contenuto del libro. La verità è che potrebbe perdersi con altri mille titoli, e per come so che è fatto il libro ora che l'ho letto, non credo meriti un destino simile.
Consiglierei questo libro... a chi è in cerca di una storia breve ma intensa, una lettura dalle note cupe che porta con sé molto più che semplice oscurità. Un libro quindi per chi vuole leggere uno scorcio di realtà, attraverso una narrazione forte e dinamica.


E adesso lettori vi saluto, ma sono curiosa di sapere che ne pensate, se vi ispira o se lo avete già letto. Aspetto i vostri commenti numerosi, magari con qualche consiglio di lettura simile a questo, visto quanto mi ha toccato tanto nel profondo e quanto invece sia lontano dalla mia comfort zone! :)

2 commenti:

  1. Anch'io ho avuto l'opportunità di leggerlo, e come te mi è piaciuto molto. Nonostante la sua brevità è una lettera toccante e profonda ☺

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  2. Confermo, è un libro a dir poco sorprendente! :)

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