lunedì 1 ottobre 2018

Recensione (Review Party) | La collezionista di meraviglie - Valentina Cebeni

Buon pomeriggio Readers! Arrivo con un po' di ritardo oggi, ma è stata una giornata davvero piena! Per farmi perdonare ho per voi una ricca recensione, e vi parlo infatti de La collezionista di meraviglie, romanzo di Valentina Cebeni che mi ha molto coinvolto emotivamente, ma in cui ho riscontrato anche un difetto. Quale? Proseguite la lettura e lo scoprirete! 


Prima di parlarvi di questo libro in modo più approfondito, voglio però ringraziare la casa editrice Garzanti per la copia digitale messa a disposizione, e soprattutto dire Grazie a Bea di Io resto qui a leggere, che come sempre si è fatta in quattro per organizzare questo Review Party! 



Titolo: La collezionista di meraviglie
Autore: Valentina Cebeni
Editore: Garzanti
Data di uscita: 20 Settembre 2018
Pagine: 464
Rilegato: 18.60 €  E-book: 9.99 €
Dove comprarlo: Amazon | IBS

VALENTINA CEBENI vive a Roma dal 1985, anno della sua nascita, ma ha il mare della Sardegna dei suoi nonni nel cuore. Appassionata di storie sin dall’infanzia, ha un grande amore per la cucina, nato proprio per riscoprire i legami con le radici della sua famiglia.

SINOSSI Dafne è solo una bambina quando, in un vecchio baule di casa, trova una spazzola d'argento. È così brillante che non riesce a distogliere lo sguardo. Quando la prende in mano le appare una donna che, seduta davanti a uno specchio, si spazzola la lunga chioma bruna. È così che scopre di avere un dono straordinario: le basta sfiorare oggetti antichi per vedere la storia dei loro proprietari. Da allora sono passati anni, in cui ha cercato di ignorare questa capacità, che le parla di un passato che ha fatto di tutto per dimenticare. Ma ora che la sua vita non la soddisfa più, non può fare finta di niente: deve tornare a Torralta, dove tutto è cominciato. Solo lì potrà sperare in un nuovo inizio. Ad aspettarla c'è la bottega antiquaria di nonno Levante. Appena vi mette piede, si rivede bambina mentre corre tra gli scatoloni ingombri di chincaglierie di ogni genere. E soprattutto ritrova il familiare odore di polvere e vernice. Troppo familiare per non farle venir voglia di riaprire il negozio e riportarlo all'antico splendore. Con l'aiuto dell'amorevole nonna Clelia e di Milan, un insolito collaboratore che ha trovato rifugio proprio nel negozio vuoto, Dafne trasforma la bottega in un ospedale per oggetti dimenticati, dando loro nuova vita. Ma un giorno, tra gli scaffali polverosi, si imbatte in un vecchio orologio da taschino che le parla di una coppia e del loro amore contrastato. Dafne non sa a chi sia appartenuto, né per quale motivo sua nonna ne conservi uno identico. Sente però che, in qualche modo, quell'orologio ha a che fare con la sua famiglia e con il dono che è tornato a farle visita. Per questo, è pronta a scoprire la verità sul mistero che lo avvolge. Perché solo così, ascoltando ciò che il passato ha da dirle, potrà ritrovare se stessa.

La collezionista di meraviglie mi ha subito attratta per quel titolo a mio parere splendido, la promessa di un'avventura librosa decisamente intrigante. Quando poi ho letto la sinossi, non ho potuto fare a meno di innamorarmi dell'idea che trasmette e in effetti la trama che si sviluppa nel corso della lettura si è poi rivelata all'altezza delle aspettative. Quello che ci troviamo ad affrontare è un complesso arrovellamento di presente e passato che, in un intreccio magistralmente ideato, va a creare il tessuto della storia di cui Dafne è protagonista, un labirinto di emozioni e lezioni di vita che hanno reso corposa l'intera lettura.

Il fulcro del libro sono infatti le vicende della protagonista che dopo tre anni a dir poco infernali di scarna infelicità decide di tornare alle proprie origini e ricominciare da capo, per ritrovare sé stessa ma soprattutto per rimettere in sesto la propria vita. Dafne è a mio parere un personaggio davvero forte, che tuttavia non riesce più a ritrovare quella grinta che cela in sé stessa, ma nonostante ciò non si è mai arresa e giorno dopo giorno continua ad andare avanti combattendo contro le avversità che la vita e il tempo le hanno posto sul cammino. Il ritorno da Nonna Clelia e soprattutto al negozio di Nonno Levante si rivelano essere la cura giusta a questa insofferenza latente, una soluzione lenta e delicata, che alla lunga si rivela essere la più efficace.
«I sentimenti, angelo mio, sono quanto di più prezioso abbiamo, e spesso li affidiamo a degli oggetti; che si tratti di una lettera, di una poesia o di un fiore appassito, poco importa: non è il valore economico dell’oggetto a renderlo prezioso, quanto i sentimenti che esso rappresenta, che custodisce. È così che l’oggetto stesso smette di essere tale e diventa una particella d’amore, di magia. Il mio compito è raccogliere tutto questo amore e ridistribuirlo»
Occuparsi degli oggetti antichi e del negozio del Nonno inizia a ridare vita a Dafne, riportandole alla mente quel dono che per anni aveva dimenticato. Un dono che si rivela essere anche una maledizione per certi, un elemento magico che ha dato alla storia quel tocco in più di cui tanto aveva bisogno. Dafne toccando un oggetto può vederne il passato, un dono straordinario che la porterà a sentirsi vicina come non mai alla bottega del nonno. Voler dare nuova vita a quegli oggetti dimenticati, sarà per lei la cura per ritrovare sé stessa, acquisire consapevolezza della propria vita, dei proprio sogni spezzati, ma non sarà l'unica. Al suo fianco arriva ben presto un nuovo protagonista, Milan.
«Siamo fatti di cose, Milan, di ricordi. Gli oggetti sono la memoria del nostro tempo e di quello di coloro che ci hanno amato, conservato per impedire che la morte annienti il miracolo della vita»
Milan non mi è piaciuto tanto quanto Dafne, ma anche lui ha il suo retroscena e i suoi segreti che lo rendono un personaggio complesso. La sua reticenza all'amore metterà un po' in crisi Dafne, ma non sarà questo a fermarla dal tentare di rimetterlo in sesto, come fosse anche lui un oggetto spezzato. Il loro rapporto crescerà tra segreti e verità celate, ma come tutto in questo libro ha un perchè disarmante. Disarmante in senso buono, perchè come ogni scelta dell'autrice, anche questo porta ad una lettura fatta di pro e contro, momenti felici e istanti di tristezza, personaggi fatti di virtù e difetti.

E parlando di difetti devo purtroppo far notare che sì, lo stesso libro ne ha uno, nonostante il contenuto emotivamente coinvolgente, un unico difetto che ha però compromesso la lettura. Sto parlando dello stile dell'autrice che purtroppo non mi ha convinta. Le sue capacità di esaltare la prosa con forme poetiche è purtroppo la stessa che ha frenato la lettura e la sua scorrevolezza, con eccessive descrizioni, un'attenzione esagerata ai dettagli e i ricordi di Dafne che interrompono spesso ciò che sta accadendo, a volte dando informazioni interessanti alla conoscenza del personaggio, ma superflue in quel contesto. Insomma, la narrazione è eccessivamente prolungata da continue interruzioni e questo da alla lettura un ritmo lento e quasi flemmatico.

Fortunatamente, come ho detto, la trama è arzigogolata al punto giusto, tanto da tener viva l'attenzione e il coinvolgimento emotivo, che mi hanno ispirato come valutazione per La collezionista di meraviglie un pieno 3/5, non di più però, perchè diciamolo, la scorrevolezza di un libro fa la sua parte...
Consiglierei questo libro... a chi è in cerca di una storia fatta di seconde chance, riscoperte e tante, tante emozioni, celate tra le pagine, attraverso parole che creano immagini poetiche e situazioni sorprendenti, con uno stile ricercato e importante.


Un libro quindi che mi è piaciuto ma che forse non sono riuscita ad apprezzare appieno, ma ditemi...

Voi lo avete letto o lo leggerete? Che ne pensate?

Aspetto come sempre i vostri commenti per conoscere la vostra opinione, magari per un paio di chiacchiere librose che non guastano mai! ;)

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