giovedì 22 novembre 2018

Recensione | Wintersong - S Jae-Jones (Wintersong #1)

Buongiorno Readers! In questi giorni sono in una pausa generale e ho finalmente il tempo di recuperare alcune letture che avevo in sospeso da un po', e prima fra tutte ho scelto WINTERSONG, fantasy di S. Jae-Jones dal sapore fiabesco, quasi leggendario, ma assolutamente splendidoVi lascio qualche info e poi la mia personale opinione su questo libro! ;)



Titolo: Wintersong (Wintersong #1)
Autore: S. Jae-Jones
Editore: Newon Compton
Data di uscita: 26 Ottobre 2017
Pagine: 448
Cartaceo: 10.00 €  |  E-book: 3.99 €
Dove comprarlo: Amazon

S. JAE-JONES è un’artista e una scrittrice. Nata e cresciuta nella soleggiata Los Angeles, ha vissuto dieci anni a New York – dove ha lavorato come editor di narrativa Young Adult – prima di trasferirsi nel North Carolina. Quando non è impegnata a scrivere, la si può trovare a scalare rocce, praticare skydiving, far fotografie, disegnare o trascinare il suo cane in lunghissime escursioni.

SINOSSI È l’ultima notte dell’anno. Ora che si sta avvicinando l’inverno, il Re dei Goblin sta per partire alla ricerca della sua sposa… Per tutta la vita, Liesl ha sentito infiniti racconti sul bellissimo e pericoloso Re dei Goblin. È cresciuta insieme a quelle leggende che hanno popolato la sua immaginazione e ispirato le sue composizioni musicali. Adesso è diventata grande, ha ormai diciotto anni, lavora nella locanda di famiglia e sente che tutti i sogni e le fantasticherie le stanno scivolando via dalle mani, come tanti minuscoli granelli di sabbia. Ma quando sua sorella viene rapita dal Re dei Goblin, Liesl non ha altra scelta che mettersi in viaggio per tentare di salvarla. E così si ritrova catapultata in un mondo sconosciuto, strano e affascinante, costretta ad affrontare una decisione fatale. Ricco di musica e magia, personaggi straordinari e storie avvincenti e romantiche, Wintersong di S. Jae-Jones trasporta il lettore in un mondo indimenticabile.


RECENSIONE

Wintersong è una fiaba, una leggenda che prende forma attraverso le parole, e come la cover (assolutamente splendida) sembra richiamare a un inverno pronto a sbocciare verso la primavera, così accade alla protagonista in questo libro. La trama non è delle più complesse, in realtà l'autrice ha affermato di essersi ispirata al celebre film degli ani '80 Labyrinth, tuttavia sono leggere le sfumature di questa influenza, perchè questo volume è pura musica, una sonata in cui le note sono emozioni, e la leggenda non è quella del Re dei Goblin, ma di Elizabeth.

Elizabeth, Liesl per la sua famiglia, è una ragazza cresciuta troppo in fretta, una bambina che ha dovuto mettere da parte i giochi e gli scherzi, per stare dietro alla locanda dei genitori e al piccolo fratellino, Josef, tanto pieno di talento quanto privo di autostima. Liesl ha però la musica nel cuore, è una compositrice da attimi rubati, ma la sua musica è ben lontana dalle classiche sinfonie che il fratello sta studiando per poter esibirsi a corte, come i grandi maestri. La musica nel cuore di Liesl è selvaggia, fuori da ogni schema, ed è per questo che crescendo ha dovuto celarla, reprimerla, fin quasi dimenticarla.
«Volevi diventare una famosa compositrice. Volevi che la tua musica fosse suonata nelle grandi sale da concerto di tutto il mondo.»Sentì il cuore esplodermi nel petto, una fiammata repentina, ma il bruciore indugiò dentro di me anche dopo. Era vero che una volta avevo sognato quelle cose. Prima che il talento di Josef rubasse l’attenzione di nostro padre. Prima che papà mi spiegasse a chiare lettere che il mondo non era interessato ad ascoltare la mia musica. Perché era una cosa strana. Inusuale. Perché io ero una donna.
Tuttavia, uno sconosciuto al mercato cambia tutto il suo mondo. La sua realtà viene messa sottosopra dalle leggende che sua nonna le ha sempre raccontato, e si ritrova ben presto nel Sottosuolo, il regno del Re dei Goblin.

Il Re dei Goblin è un personaggio che ho amato, e non per quell'aura da bello e dannato, ma per i suoi tormenti che più di tutti lo rendono reale, vero. Non è solo bellezza e crudeltà, il Signore degli Inganni è anche un eterno ragazzino e un saggio filosofo, è un uomo tratto in inganno dalla vita, angosciato e disperato, ma anche un inguaribile romantico, un amante e un grande cuore. Lui, di cui non possiamo conoscere il vero nome, è forse il personaggio più approfondito dall'autrice attraverso le parole di Elizabeth.

La narrazione è in effetti raccontata dal POV di Elizabeth, di cui conosciamo sogni, desideri e pensieri. È stato interessante vedere come la sua maschera di brava sorella, figlia, amica, resistesse tanto a lungo prima di riuscire a lasciarla andare e ritrovare finalmente sé stessa. Perché, come ho accennato sopra, questa è la leggenda di Elizabeth. Di una ragazza che stravolto il proprio mondo ha dovuto perdersi in un luogo oscuro e selvaggio per riuscire a ritrovarsi. Spezzarsi per rimettere insieme i pezzi di quel cuore che aveva dimenticato, per poi riuscire ad aprirlo ai propri desideri più reconditi, imparando a convivere con quel suo animo fuori dall'ordinario.
Non sono più me stessa. Non sono Elisabeth. Non sono una ragazza umana. Sono un essere selvaggio, una creatura della foresta, della tempesta e della notte. Abito i sogni e le fantasie, le storie della mia infanzia che narravano di mondi oscuri, strani e stupefacenti. Sono un essere primordiale, sono fatta di musica e di magia e dell’Erlkönig. Sono perduta.
La sua evoluzione, la sua personale sonata, è ciò che ha portato avanti la storia, ciò che più mi ha emozionata. Un cambiamento di cui quell'inevitabile storia d'amore è causa e conseguenza, raccontata attraverso il cuore musicale di Elizabeth, con i suoi crescendo e diminuendo. Una storia che tuttavia ha un finale dolce amaro che non mi ha del tutto convinta, ma che in effetti è ciò che mi porterà a leggere con entusiasmo anche il secondo ed ultimo libro della duologia, per capire il perchè di quell'epilogo.
Da qualche parte, lontano, forse dall’altra parte del muro, un violino comincia  a suonare. Il Re dei Goblin. Poso le mani sul pianoforte e lo seguo. Senza i nostri corpi a ostacolarci, la nostra vera essenza spicca il volo e danza. La sua è fatta di intricata complessità e di mistero, la mia è anticonformista ed  emotiva. Ma in qualche modo ci incastriamo alla perfezione, siamo in armonia, ci completiamo, un contrappunto senza dissonanza.
Un racconto che si avvicina alle fiabe, con un pizzico di sensualità in più, e tanta introspezione, adornata da musica ed emozioni. L'autrice ha in effetti fatto una scelta coraggiosa, mettendo in secondo piano la trama e ponendo in evidenza i tormenti di una giovane donna che pian piano scopre sé stessa, relegando l'uomo ad un ruolo secondario, di contorno, una sorta di  guida in questa scoperta. Personalmente ho apprezzato questa scelta perchè si è accostata particolarmente bene allo stile musicale della narrazione, un continuo riferimento a quel meraviglioso universo composto da note e melodie che accompagna inevitabilmente il racconto di questa fiaba oscura, come sottofondo e come protagonista al contempo.

Una lettura che tuttavia ha un che di controverso nelle opinioni dei lettori, proprio per quella sua trama poco sviluppata se non in modo prevedibile, e per quell'ambientazione vaga e per niente sfruttata, ma una storia che oltre a questi aspetti ha in sé molto da narrare, ed è sulle emozioni, le sensazioni che bisogna concentrarsi per apprezzarne la lettura, su quel cambiamento nella protagonista e su quella storia d'amore che è malanno e medicina. Un libro che è sentimento puro, e che proprio per questo o si ama o si odia. 

Un libro quindi che consiglio di leggere a chi ama quei libri che emanano emozioni, che parlano di crescita personale, di evoluzioni e cambiamenti, che da una visione grigia come l'inverno arrivano poi a una gioiosa primavera, una storia insomma per chi cerca sensazioni ed emozioni, con un pizzico di musicalità, ben lontani però da un'avventura fatta di azione e colpi di scena.


Una storia, quella di Elizabeth, che proseguirà ben presto con il secondo volume, Shadowsong, di cui vi parlerò giovedì 29 Novembre, tra una settimana esatta, in occasione del suo arrivo in libreria. Adesso però vi saluto,  mi aspetta un pomeriggio di letture, MA sono curiosa di sapere...

COSA NE PENSATE DI QUESTO LIBRO? LO AVETE LETTO O LO LEGGERETE?

Fatemi sapere, commentando qui sotto, scrivendo la vostra opinione...via alle chiacchiere! ;)

8 commenti:

  1. Io ho avuto il piacere di leggerlo qualche mese dopo la sua pubblicazione, e devo dire che mi è piaciuto. Infatti mi piacerebbe leggere il secondo, ma al momento preferisco dare priorità ad altre letture ☺☺

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    1. Ciao Gresi! Ho recensito proprio oggi il secondo e ti dirò, merita davvero! Sempre sulla stessa linea del primo, ma al contempo lo completa, come se l'autrice avesse impostato i due volumi in modo da rispecchiare il carattere "bipolare" della protagonista...e poi quella musicalità...davvero splendida! ^^

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    1. Interessante e accattivante, ha un che di magico, onirico e fantastico al contempo! :)

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  3. Ciao,
    Avevo intenzione di leggere questo libro, ma sono stata un po' scoraggiata dalle tante recensioni negative. Il fatto che la trama non sia ben sviluppata, le descrizioni troppo vaghe dei luoghi, come hai detto tu, ma anche la storia d'amore sono stati spesso criticati e conseguentemente ho perso interesse. A me ispirava proprio l'ambientazione e, ovviamente, volevo conoscere il Re dei Goblin, ma non so più se il volume faccia al caso mio.
    Chissà che non mi torni la voglia di leggerlo.

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    1. Ciao Martha! Il Re dei Goblin è il mistero numero uno di questo libro, nel senso che lo conosciamo attraverso le parole di Elizabeth e pian piano ne vengono svelate le sfumature, perchè non è un semplice protagonista maschile, ma anche una leggenda...insomma, per questo ti consiglierei di dare una chance a questa storia, ma come ho detto non bisogna farsi troppe aspettative sulla contestualizzazione proprio perchè è molto...onirico!

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  4. Come trama mi ispirava ma ho scelto di non acquistarlo per non dover iniziare una nuova saga. Forse più in là, quando avrò smaltito quelle già intraprese.

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    1. Ciao cara! Ti capisco, le saghe sono sempre tante e a volte è difficile terminarle, ma questo è una duologia e scorre molto rapidamente come lettura, quindi se il motivo per cui non lo vuoi leggere è questo spero cambierai idea perchè merita davvero...nel caso fammi sapere che ne pensi! ;)

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