Finalmente dopo settimane di tentennamenti ho acquistato Violet di Jessica Brody, un libro che per ora si sta rivelando interessante, anche se ancora non mi convince. Il problema è che è una storia abbastanza misteriosa all’inizio quindi mi sto ponendo milioni di interrogativi e sto elaborando altrettante teorie su chi sia Violet e chi il ragazzo misterioso. Diciamo che non annoia, soprattutto perché la protagonista è una tipa un po’ particolare! In ogni caso, ecco l’estratto che vi riporto, spero possa interessarvi! :)
Attraverso la foschia che mi annebbia lentamente la vista, osservo Kiyana uscire dalla stanza. Ho le palpebre pesanti. Mi si chiudono gli occhi. Lotto contro la stanchezza crescente. Odio l'idea che possano controllarmi così facilmente. Mi fa sentire impotente. Debole. Come se fossi tornata nel bel mezzo dell'oceano a galleggiare senza meta.
Vedo qualcuno alla porta. Una sagoma. Si muove verso di me. In fretta. Con urgenza. Poi una voce. Profonda e bellissima. Ma il suono è leggermente alterato da chissà quale sostanza mi sta scorrendo nel sangue.
<<Riesci a sentirmi? Ti prego, apri gli occhi.>>
Qualcosa di tiepido mi tocca la mano. Il calore mi pervade immediatamente il corpo. Come un fuoco che si diffonde. Un fuoco positivo. Un bruciore che ceca di guarirmi.
Mi sforzo di restare sveglia combattendo contro la nebbia. È una battaglia persa.
<<Ti prego, svegliati.>> Adesso la voce è molto lontana. Si sta smorzando rapidamente. Riesco a malapena a vedere il volto di un giovane. Un ragazzo. A pochi centimetri da me. La sua immagine diventa nitida e poi confusa. Scorgo dei capelli scuri. Umidi contro la fronte. Occhi codiali color acero. Un sorriso sbilenco.
E, senza pensare, involontariamente, mi accorgo di ricambiare il sorriso.
Apro la bocca per parlare ma le parole mi escono confuse. Appena formulate. Appena consapevoli. <<Ti conosco?>>
Mi stringe la mano. <<Sì sono io. Ti ricordi?>>
La risposta giunge ancora prima che possa tentare di replicare. Riecheggia in un recesso della mia mente. Il barlume lontano di una fiamma che non è più accesa. Una voce che non è la mia.
Sì.
Sempre sì.
<<Non sarebbe dovuta andare così.>> Parla sommessamente, quasi tra sé. <<Non dovresti trovarti qui.>>
Mi sforzo di capire cosa sta succedendo. Di aggrapparmi all'inaspettata ondata di speranza che è affiorata. Ma che è scomparsa con la stessa rapidità con cui si è presentata. Spenta nel buco nero della mia memoria svuotata.
Un gemito sommesso mi sfugge dalle labbra.
Lo sento muoversi intorno a me, con gesti rapidi e fluidi. Il tubicino che avevo nel naso viene rimosso. La flebo viene staccata delicatamente dalla mia vena. Il filo assicurato alla ventosa sotto al camice viene strattonato debolmente e un segnale acustico stridulo si diffonde nella stanza.
Sento dei passi frenetici in fondo al corridoio, provenienti dalla sala delle infermiere. Qualcuno arriverà tra meno di quindici passi.
<<Non preoccuparti>> prosegue con un sussurro, intrecciando le dita calde alle mie e stringendole. <<Ti farò uscire di qui.>>
Se volete condividere anche voi un estratto del libro che state leggendo, trascrivetelo nei commenti. Per farlo, vi riassumo qui le regole del Teaser Tuesday da seguire:
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Aprite il libro che state leggendo in una pagina a caso.
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Condividete un breve estratto (il Teaser appunto).
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Riportate il titolo e l'autore, così chi è interessato potrà aggiungere il libro alla propria wishlist.
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Mi raccomando, niente spoiler!
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