martedì 4 aprile 2017

Recensione | Il grande Gatsby - Francis Scott Fitzgerald

Buon pomeriggio Readers! :) Il mio entusiasmo post-esame produce alla grande e visto che ero indietro con le recensioni, ecco qui un altro grande classico che ho letto per l'iniziativa Una blogger per amica in questo periodo di follia universitaria. Il grande Gatsby, di Francis Scott Fitzgerald è un capolavoro che mi ha rapito la mente con le sue atmosfere esageratamente sfavillanti, tra luce e oscurità in una lettura che mai avrei pensato potesse ammaliarmi tanto. Per chi non lo conoscesse, ecco qui qualche informazione, ma non fate come me che ho aspettato tanto piena di pregiudizi..leggetelo! ;)

Titolo: Il grande Gatsby
Autore: Francis Scott Fitzgerald
Editore: Feltrinelli
Data di uscita: 8 Maggio 2013
Edizione originale: 1925
Pagine: 230
Tascabile: 8.50 €

FRANCIS SCOTT FITZGERALD (St. Paul Minnesota, 1896 - Hollywood, 1940), tra i più grandi scrittori del Novecento americano, raggiunse il primo successo letterario nel 1920 con Di qua dal Paradiso e, dopo la tiepida accoglienza riservata a Belli e dannati (1922), riconquistò pubblico e critica nel 1925 con Il grande Gatsby che gli aprì le porte di Hollywood come sceneggiatore. Dalla tragica esperienza della malattia mentale della moglie Zelda nacque il romanzo Tenera è la notte (1934). Stroncato da un attacco cardiaco, Fitzgerald lasciò incompiuto Gli ultimi fuochi. 

TRAMA Il grande Gatsby ovvero l’età del jazz: luci, party, belle auto e vestiti da cocktail. Ma dietro la tenerezza della notte si cela la sua oscurità, la sua durezza, il senso di solitudine con cui può strangolare anche la vita più promettente. Il giovane Nick Carraway, voce narrante del romanzo, si trasferisce a New York nell’estate del 1922. Affitta una casa nella prestigiosa e sognante Long Island, brulicante di nuovi ricchi freneticamente impegnati a festeggiarsi a vicenda. Un vicino colpisce Nick in modo particolare: si tratta del misterioso Jay Gatsby, che abita in una casa smisurata e vistosa, riempiendola ogni sabato sera di invitati alle sue stravaganti feste. Eppure vive in una disperata solitudine e in un amore insensato per la cugina di Nick, Daisy… Il mito americano si decompone pagina dopo pagina, mantenendo tutto lo sfavillio di facciata ma mostrando anche il ventre molle della sua fragilità.

Il grande Gatsby è un libro che ho ignorato per anni, convinta fosse tutto frivolezze e moine da ricconi, ma devo essere onesta e tornare sui miei passi, ma soprattutto rivedere i miei sciocchi pregiudizi. Attraverso questo romanzo, Fitzgerald ci parla del più profondo dei sentimenti, ma non fraintendete, non è una storia romantica, tutt'altro!


Fin da subito il narratore stesso, Nick Carraway, ci introduce in questo sfavillante mondo che sembra un alternarsi di luce e oscurità, tra feste interminabili e tradimenti. La maggior parte dei protagonisti si rivelano ben presto dei freddi e vuoti gusci, celati da ricchi abiti e falsi sorrisi ammaglianti.


Daisy, la cugina di Nick è un personaggio che ho inizialmente adorato, una donna dal fascino irresistibile, dallo sguardo magnetico e dalla risata cristallina, che in breve si trasforma sotto gli occhi del nostro narratore, o meglio Nick trasforma la visione che ha di lei superando quel velo di allegria e frivolezza che fino ad allora si era posto tra loro.

Lo stesso accade con Tom, il marito di Daisy, un uomo rispettabile per circa mezza pagina, poi anche lui inizia ad apparire per com'è realmente agli occhi del narratore, un uomo dall'egoismo più assoluto, che presenta la propria amante allo stesso Nick ufficialmente e che non si prende nemmeno la briga di nasconderne la presenza alla moglie.

Lo stesso Gatsby dapprima quasi un mito, una leggenda di Long Island, diventa sempre più umano, calcolatore, oscuro, fino ad annullare ogni immagine sognante di sé e mostrare il suo vero volto a Nick e ad aprire il suo cuore e soprattutto svelare il suo nebbioso passato.

Nick, Nick, Nick...ebbene, lui pare l'unico a non essere un antieroe, una voce fuori dal coro con cui è facile condividere pensieri, dubbi e perplessità. L'unico a non essere trascinato in quel vortice di feste, musica jazz, vestiti da cocktail e auto sfavillanti..rapito inizialmente dal fascino di questo mondo, apre ben presto gli occhi e ci rivela ogni sua opinione, guidandoci nella verità di quella folle estate.

Se i primi tre capitoli mostrano uno scenario allegro e pieno di luce, man mano che si prosegue con la lettura l'oscurità prende il sopravvento, dei personaggi, delle situazioni, giungendo infine ad un finale tetro e deprimente, un colpo di scena dopo l'altro che lasciano affondare ogni frammento di quel mondo dapprima affascinante e meraviglioso.

Ma vi avevo detto che era un libro che parlava d'amore, ebbene, tutto ciò che Gatsby fa, lo compie per amore. Per amore acquista quell'enorme residenza a Long Island e per amore organizza ogni sera una festa dalle inimmaginabili sorprese, con spettacoli unici e musica dal vivo suonata dai miglior musicisti jazz, così come per amore agisce in ogni singolo momento, pur di raggiungere il suo sogno che l'ha spinto ad essere il James Gatsby di cui parla e si parla.

Il sogno di Gatsby è Daisy, grande amore della sua vita, che pare ricambiare ogni suo sentimento, riabbracciare il giovane che aveva tanto amato e che non aveva potuto sposare, ma come ho detto Daisy è pura illusione.
Fin dalle prime pagine leggiamo le sue sprezzanti parole sull'essere madre, sull'essere donna, e come pare non riuscire ad amare né la figlia né il marito, appare chiaro infine come non possa amare nemmeno sé stessa, men che meno Gatsby.
All'amore segue la disillusione di un sogno che Gatsby non riesce ancora ad abbandonare, ma in questo libro nulla è come appare realmente, tutto ciò che pare stupefacente si rivela essere una bellezza superficiale, e anche il finale rimarca questo concetto lasciando spazio alla drammaticità di un sogno seguito troppo a lungo e mai raggiunto.

Gatsby credeva nella luce verde, nel futuro orgiastico che anno dopo anno si ritira davanti a noi. Allora ci è sfuggito, ma non importa; domani correremo più forte, allungheremo le braccia ancora di più... E un bel mattino...Così navighiamo di bolina, barche contro la corrente, riportati senza posa nel passato.

Un romanzo che inizialmente sembrava essere allegro e colorato, brillante e senza preoccupazioni né drammi né pensieri, si trasforma come i suoi personaggi e come la realtà che Nick ci racconta, diventando oscuro e colmo di tristezza, una storia in cui la compassione si mescola al disappunto, da leggere almeno una volta nella vita.

Non darò una mia valutazione perchè è chiaro che mettendo da parte i miei pregiudizi, ho adorato questa lettura che mi ha dato tanto, tra emozioni e pensieri, e che non dimenticherò facilmente, soprattutto questo autore che con le sue parole mi ha trasportato indietro nel tempo, con un sottofondo persistente di musica jazz e una vivida atmosfera in pieno stile anni venti, con il suo fascino e la sua magia.

Consiglierei questo libro... a chi è in cerca di una lettura breve ma intensa, una storia a primo impatto semplice che volge però verso note più profonde e soprattutto più oscure della natura umana.


CURIOSITA' Come molti sapranno nel 2013 è arrivato sul grande schermo la pellicola cinematografica con protagonista Leonardo Di Caprio nei panni di Gatsby. Dopo aver letto il libro non ho potuto resistere e ho visto anche il film che a mio parere si è rivelato estremamente fedele alla storia originale.
Per incuriosirvi ancora un po', vi lascio il trailer così che magari possiate capire almeno cosa intendevo per "vivida atmosfera in pieno stile anni venti"..Buona visione! ;)




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