Buonasera Readers! Come sempre negli ultimi tempi arrivo a tarda sera con qualche chiacchiera librosa e l'opera di cui vi parlo oggi è La macchina del tempo, classico della fantascienza di Herbert George Wells che ho letto questo mese per il gruppo di lettura Il Classico del Mese e che con il suo lento incedere mi ha trascinata in un mondo utopico eppure molto convincente...vi lascio la scheda libro prima di perdermi in chiacchiere, seguita a ruota dalla mia personale opinione su questo memorabile classico! ;)
Titolo: La macchina del tempo
Autore: H.G. Wells
Editore: Fanucci Editore
Data di uscita: 26 Gennaio 2017
Prima pubblicazione: 1895
Pagine: 170
Rilegato: 10.00 € (Link d'acquisto)
HERBERT GEORGE WELLS (1866-1946) è stato uno scrittore britannico considerato, insieme a Jules Verne, il padre della fantascienza. Il suo primo romanzo, La macchina del tempo, pubblicato nel 1895, ottiene un immediato successo. Attraverso le categorie della scienza, dell’avventura e della politica, Wells esprime le proprie preoccupazioni riguardo al futuro della civiltà.
TRAMA Inghilterra, fine Ottocento. Quando ha raccontato agli amici di aver escogitato un marchingegno per viaggiare attraverso i secoli, nessuno l'ha preso sul serio. Il Viaggiatore del Tempo è un uomo eccentrico, un inventore: difficile prendere per buono tutto quello che la sua mente partorisce. Eppure, le cicatrici sul suo corpo sembrano supportare la veridicità di ciò che racconta: un viaggio in un futuro lontanissimo, in cui si è perso il ricordo del mondo conosciuto, popolato da creature fragili e pacifiche sottomesse a esseri crudeli e ripugnanti che si nutrono della loro carne. Morlock - così sono chiamate le creature malvagie che abitano gli anfratti oscuri della Terra - hanno tenuto imprigionato il Viaggiatore nella loro dimensione temporale, un universo che nessuna intelligenza avrebbe mai concepito così desolante e inumano. È questa la meta cui conduce il genio più luminoso? È forse questo il destino riservato a coloro che osano superare i limiti di ciò di cui l'uomo è misura?
Un libro breve, di sole 170 pagine, che mi ha tuttavia conquistato grazie alla mirabile capacità dell'autore di concentrarsi sulle meccaniche umane, su quei comportamenti tanto affascinanti quanto comprensibili che determinano la natura dell'uomo e l'inevitabile ciclo con cui brilliamo e poi ci lasciamo andare.
La storia per chi non la conoscesse vede come protagonista un uomo benestante di fine ottocento che di tecnica e ingegneria ne ha fatto un hobby. Il suo progetto è qualcosa di inaudito e con un modello riesce una sera a stupire una cerchia ristretta di amici invitati a cena, presentando per la prima volta la Macchina del Tempo. Un marchingegno fatto di leve e ingranaggi che quasi sembra un giocattolo ma che porterà il Viaggiatore del Tempo a conoscere un amaro futuro.
Il suo primo viaggio è infatti tanto rivelatorio quanto scioccante ed è proprio il racconto di quei giorni, in un futuro lontano centinaia di migliaia di anni, il protagonista della narrazione che si compone per la maggior parte da un lungo monologo dello stesso Viaggiatore del Tempo.
L'uomo narra ai suoi amici di incredibili meraviglie tecnologiche, di un mondo tanto ben costruito da lasciare l'uomo libero di dedicarsi ai meri piaceri della vita, eppure è un futuro in cui grazie a tutte quelle tecnologie la stessa umanità ha perso le capacità più banali di comprendonio e ha subito una scissione della specie che potrà portare ad una nuova inquietante rivoluzione.
Ancora una volta, di fronte al fascino della fantascienza, Wells trova spazio per la critica sociale, per le proprie riflessioni sull'uomo e sul suo comportamento, in questo caso sulla sua inevitabile evoluzione.
Un libro quindi che ho letto con leggerezza, ma anche con una nota critica di riflessione su alcuni aspetti che mi sono sembrati fin troppo attuali. Un romanzo con cui Wells pone nuove osservazioni sulla natura umana, così come suggerisce nuovi confini della scienza rivelandosi ancora una volta un uomo dalla grande passione scientifica.
Tuttavia, pur essendo un libro tanto affascinante, La macchina del tempo si pone a mio parere un gradino sotto La guerra dei mondi, proprio per la mancanza di tecnicismi, per la minor intensità psicologica ed emozionale e per quel finale aperto che prelude a grandi avventure, ma che non mi è sembrata una degna conclusione per un libro tanto appassionante e ricco di spunti riflessivi.
La storia per chi non la conoscesse vede come protagonista un uomo benestante di fine ottocento che di tecnica e ingegneria ne ha fatto un hobby. Il suo progetto è qualcosa di inaudito e con un modello riesce una sera a stupire una cerchia ristretta di amici invitati a cena, presentando per la prima volta la Macchina del Tempo. Un marchingegno fatto di leve e ingranaggi che quasi sembra un giocattolo ma che porterà il Viaggiatore del Tempo a conoscere un amaro futuro.
Il suo primo viaggio è infatti tanto rivelatorio quanto scioccante ed è proprio il racconto di quei giorni, in un futuro lontano centinaia di migliaia di anni, il protagonista della narrazione che si compone per la maggior parte da un lungo monologo dello stesso Viaggiatore del Tempo.
L'uomo narra ai suoi amici di incredibili meraviglie tecnologiche, di un mondo tanto ben costruito da lasciare l'uomo libero di dedicarsi ai meri piaceri della vita, eppure è un futuro in cui grazie a tutte quelle tecnologie la stessa umanità ha perso le capacità più banali di comprendonio e ha subito una scissione della specie che potrà portare ad una nuova inquietante rivoluzione.
Ancora una volta, di fronte al fascino della fantascienza, Wells trova spazio per la critica sociale, per le proprie riflessioni sull'uomo e sul suo comportamento, in questo caso sulla sua inevitabile evoluzione.
So che il mio amico - e la questione era stata discussa fra noi molto tempo prima che la Macchina del Tempo fosse costruita - pensava con tristezza al progresso dell'umanità, e non vedeva nella crescente ricchezza della civiltà che un assurdo accumulare inevitabilmente destinato, alla fine, a ricadere sui suoi creatori e a distruggerli. Se è così, non ci resta che vivere come se così non fosse.Una riflessione tutt'altro che superata, che suscita a sua volta nuovi pensieri e dubbi sulla realtà che viviamo e su dove questa possa portarci, eppure tutto questo si mescola a meraviglia nelle parole dell'autore che delinea con precisione l'ambientazione grazie ad efficaci descrizioni capaci di lasciare senza parole. Lo stile è infatti semplice ma ammaliante, tanto da rendere scorrevole la coraggiosa scelta della narrazione attraverso monologo.
Un libro quindi che ho letto con leggerezza, ma anche con una nota critica di riflessione su alcuni aspetti che mi sono sembrati fin troppo attuali. Un romanzo con cui Wells pone nuove osservazioni sulla natura umana, così come suggerisce nuovi confini della scienza rivelandosi ancora una volta un uomo dalla grande passione scientifica.
Tuttavia, pur essendo un libro tanto affascinante, La macchina del tempo si pone a mio parere un gradino sotto La guerra dei mondi, proprio per la mancanza di tecnicismi, per la minor intensità psicologica ed emozionale e per quel finale aperto che prelude a grandi avventure, ma che non mi è sembrata una degna conclusione per un libro tanto appassionante e ricco di spunti riflessivi.
Consiglierei questo libro... a chi è alla scoperta del genere fantascientifico, ma adora ammirare il comportamento umano, le sue evoluzioni e non può che rimanere affascinato da fantasiose e intriganti previsioni sul futuro dell'umanità.
Un romanzo da cui sicuramente non mi separerò, che spero di apprezzare ancora in futuro, ma che mi ha lasciato un po' di amarezza...adesso sono curiosa di conoscere la creatività che questa storia ha stimolato in ambito cinematografico e in particolare metto sotto i riflettori l'omonimo film ispirato a La macchina del tempo di H.G. Wells uscito nelle sale nel 2002...vi lascio una scena del film trovata online, magari incuriosisco anche voi! ;)
Adesso vi saluto e filo a letto a concludere la lettura di Sleeping Beauties per il Rainbow Book Club, prossimo libro di cui vi parlerò in una recensione! ^^
Ho letto un libro in cui l'autore ha una profonda inclinazione per Wells. Da allora ha incuriosito anche me, e se ne avrò occasione lo leggerò anch'io ☺
RispondiEliminaCiao! Mi incuriosisci, di che libro si tratta?
EliminaPersonalmene adoro Wells, perciò non posso evitare di consigliartelo...spero, quando lo leggerai, che ti possa piacere! :)
Questo libro mi ispira molto, una tematica davvero affascinante.
RispondiEliminaLo è davvero, spero lo leggerai! :)
Elimina