mercoledì 14 novembre 2018

Intervista | ANDREA COCO, autore di Spacefood

Buongiorno lettori! Oggi voglio palarvi di un autore italiano di cui ho letto uno splendido libro, fuori da ogni schema, che mi ha conquistato proprio per la sua vena unica e originale. Il titolo è Spacefood, e l'autore è ANDREA COCO.


In realtà, sarà un'intervista quella che vi propongo, quindi sarà lui a presentarvi il suo lavoro e la sua opera, ma prima di far partire le domande voglio darvi qualche notizia nel caso non lo conosciate già, ecco quindi la scheda libro, seguita a ruota dall'INTERVISTA! ;)



Titolo: Spacefood. La nuova gastronomia siderale
Autore: Andrea Coco
Editore: Scatole Parlanti
Data di uscita: 10 Novembre 2017
Pagine: 220
Cartaceo: 15.00 €
Dove comprarlo: Amazon

SINOSSI Prendete il più celebre critico enogastronomico dell'Universo, Aner Sims. Aggiungete il famelico - in tutti i sensi - paladino della Flotta Spaziale, Augusto "Rock" Parboni. Portateli là, dove nessun giornalista si è mai spinto per una recensione, nei locali più estremi del Cosmo. La prima tappa è il "Ristorante che non c'è", dove per accedere occorre prima dimostrare le proprie capacità nell'eloquio, pena... la disintegrazione. Poi, assieme a Scilla Aliprand, responsabile del Servizio di Protezione Aziendale di una multinazionale, si parte alla volta del pianeta Znavel, dove occorre indagare sulla misteriosa scomparsa del grande cuoco Apuleius. I tre flâneurs delle tavole imbandite mettono a repentaglio la propria incolumità pur di soddisfare le curiosità gastronomiche e ritrovare gli antichi valori della ristorazione. Spacefood è fantascienza con contorno di citazioni musicali e un filo di humor extraterrestre.



INTERVISTA AD ANDREA COCO

A COSA TI SEI ISPIRATO PER SCRIVERE "SPACEFOOD"? Mi sono ispirato a tre elementi distinti fra loro, ma che unendosi hanno dato vita a una miscela esplosiva.
Anzitutto, alle mie vicende personali di giornalista, a quando negli anni Novanta collaboravo per una rivista di turismo, dove segnalavo nuovi ristoranti, descrivendone il tipo di cucina, l’arredamento, eccetera.
Poi ai libri di Ruth Reichl, critica culinaria americana e brillante scrittrice (su tutti Aglio e Zaffiri), che ho letto nei primi anni del Duemila.
Infine alla fantascienza umoristica, in particolar modo quella di Douglas Adams, scoperta nel 2005. La  Guida galattica per autostoppisti (ma in questo specifico caso direi il Ristorante al termine dell’Universo) ha rappresentato per il sottoscritto un’autentica folgorazione, perché adoro l’humor britannico e mi riconosco in quello stile narrativo.

COME'È SORTA L'IDEA DI UNIRE FANTASCIENZA E UMORISMO IN UN'UNICA OPERA? Ero alla ricerca di uno stile personale e ho notato che scrivere racconti di fantascienza umoristica mi veniva più facile, spontaneo. Inoltre, sono convinto che la narrazione umoristica rappresenti un comodo strumento per affrontare argomenti seri senza annoiare o deprimere. Infine, non mi piacciono le storie tristi, cupe. La fantascienza è una letteratura di evasione, speculativa e, dato che viviamo in una realtà fin troppo problematica, dobbiamo proprio deprimerci anche nei pochi momenti di svago che abbiamo?

SCRIVENDO QUEST'OPERA, A CHE TIPO DI LETTORE TI SEI RIVOLTO? A un lettore interessato alla fantascienza, ma anche a quanti sono alla  ricerca di una letteratura di evasione,a chi vuole leggere per il gusto di divertirsi, ma nel libro è comunque presente la satira sociale e una morale, seppure secondaria rispetto all'aspetto comico-narrativo.

COM'È STATO DARE VITA AL PERSONAGGIO DI ANER SIMS, GIORNALISTA ENOGASTRONOMICO? Aner Sims era stato già “utilizzato” in una precedente opera e quando ho iniziato la stesura di questo libro ho subito pensato a lui, perché mi piaceva la sua forza tranquilla, la marcia dell’elefante che nonostante la sua andatura lenta alla fine arriva alla meta, superando tutti gli ostacoli che incontra lungo il cammino. A fare da contraltare ci pensano poi il Comandante Augusto Rock Parboni, un amante della buona cucina con una naturale tendenza a combinare disastri, disposto a tutto pur di gustare dei buoni piatti; e Scilla Aliprand, ricca possidente del pianeta di Oversturia, innamorata di Aner Sims, tanto bella quanto intelligente e glaciale.

COSA SPERI CHE I LETTORI PORTINO CON LORO DOPO AVER LETTO IL TUO LIBRO? Innanzitutto un po’ di buonumore, cosa che non guasta mai. A seguire la ri-scoperta di un importante scrittore e umorista italiano, Achille Campanile, della musica (rock progressive: P70, Greenwall, Old CityRock Orchestra), e anche l’amore per il cibo, il gusto per una narrazione scanzonata e un pizzico di sensualità. E, sotto traccia, qualche tema più complesso come una riflessione sul concetto di provincialismo, ma nessuno è obbligato a dover per forza trovare dei significati reconditi. Il mio desiderio più grande è che il lettore sia contento e  magari (magari!) consigli Spacefood a un amico, a un conoscente.

PER FINIRE, UNA DOMANDA PIÙ PERSONALE PER CONOSCERTI UN PO' MEGLIO. COME HAI SCOPERTO LA TUA PASSIONE PER LA SCRITTURA? COME L'HAI COLTIVATA? La passione per la scrittura è iniziata presto, troppo presto, all'età di sette-otto anni. Ho imbrattato di “poesie” (parola grossa!) un quaderno di mia madre pieno di disegni e dediche di compagni di liceo. Ma il salto di qualità è avvenuto nel 1997, quando una pausa forzata, un riposo post-operatorio, mi ha dato tempo a sufficienza per riflettere sul fatto che il giornalismo è come un forno: brucia tutto. Scrivi un pezzo, questo esce e poi finisce nel dimenticatoio. Volevo scrivere qualcosa che rimanesse nel tempo, che lasciasse un segno, per me e per gli altri. Ho preso carta e penna e ho iniziato a scrivere…



Un libro quindi che nasce da un desiderio di emergere, di lasciare un'impronta e anche di far sorridere il lettore, e in effetti Andrea Coco è riuscito ampiamente nel suo scopo. Personalmente ho trovato questa lettura estremamente esilarante, ma con un suo fascino recondito che lo ha reso meno leggero. Rimando a Venerdì la mia recensione, per oggi preferisco che teniate ben calde le parole dell'autore.

E come sempre devo salutarvi, tornare ai miei impegni fuori da qui, ma sono curiosa di sapere...

COSA NE PENSATE DI QUESTO AUTORE?
AVETE LETTO IL SUO LIBRO O LO LEGGERETE?

Fatemi sapere, commentando qui sotto, scrivendo la vostra opinione...via alle chiacchiere! ;)

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