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martedì 1 novembre 2016

Dieci piccoli indiani | Agatha Christie e la magia della letteratura gialla

Buongiorno Readers! Oggi non riesco a fare il recap di ottobre, ma vi propongo una sorta di recensione che ho in ballo da un po’. Non posso chiamarla proprio recensione perché vi parlo di Agatha Christie e i suoi Dieci piccoli indiani, libro che ho riletto per la Bookopoly Reading Challenge, ma che avevo già letto almeno una decina di volte.
Mia madre è una stra-appassionata dell’autrice e ha una libreria solo per i suoi libri, quindi da brava bimba curiosa da piccola non ho potuto far altro che immergermi in ogni giallo che ho pescato da quella magica libreria…adoravo i suoi libri perché mi “accendevano il cervello”, mi piaceva cercare di capire il colpevole e anche rileggendoli speravo sempre di non ricordarmi il finale per indovinare! *-*

dieci piccoli indiani
Titolo: Dieci piccoli indiani
Autrice: Agatha Christie
Pagine: 182
Editore: Mondadori
Tascabile: 11,00 €

AGATHA CHRTISTIE Nata a Torquay (nella contea inglese del Devon) e morta a Wallingford nel 1976, è considerata la regina del romanzo giallo e una delle maggiori scrittrici della letteratura mondiale. Il vero nome era Dame Agatha Mary Clarissa Miller, Lady Mallowan, ma è con lo pseudonimo Agatha Christie che fece il suo esordio letterario nel 1920, inaugurando con "Poirot e il mistero di Styles Court" la fortunatissima saga dell'investigatore belga Hercule Poirot. Attraverso le avventure di quest'ultimo e dell'arzilla vecchietta Miss Marple fece la storia del genere "giallo/poliziesco", influenzando generazioni di scrittori. Si misurò anche con il "romanzo rosa" pubblicando sei opere sotto lo pseudonimo di Mary Westmacott. Ricordata per capolavori assoluti come Assassinio sull'Orient Express e "Dieci piccoli indiani", è, dopo Shakespeare, la scrittrice inglese più tradotta di sempre e i suoi romanzi hanno ispirato numerose versioni cinematografiche.


TRAMA  Dieci persone estranee l'una all'altra sono state invitate a soggiornare in una splendida villa a Nigger Island senza sapere il nome del generoso ospite. Eppure, chi per curiosità, chi per bisogno, chi per opportunità, hanno accettato l'invito. E ora sono lì su quell'isola che sorge dal mare simile a una gigantesca testa di negro che fa rabbrividire soltanto a vederla. Non hanno trovato il padrone di casa ad aspettarli; hanno trovato invece una poesia incorniciata e appesa sopra il caminetto della loro camera. E una voce inumana e penetrante che li accusa di essere tutti assassini. Per gli ospiti intrappolati è l'inizio di un interminabile incubo.