Buonasera lettori! Sono stata un po' assente perchè come al solito arriva quel periodo dell'anno in cui tutti gli impegni iniziano ad affollarsi nell'agenda e io vado verso un esaurimento generale che avrà fine solo a Luglio, ma abbiate pazienza e perdonate se non sono sempre attiva e presente, ce la farò anche quest'anno! :D Lo spero!
Ad ogni modo voglio riprendere al massimo e oggi vi parlo di Harry Potter e il prigioniero di Azkaban, terzo libro della celebre saga fantasy di J.K. Rowling che ho letto per la Maratona Harry Potter 2017 organizzata dal blog Palle di neve di Co. Uno dei migliori libri dell'intera serie, ma soprattutto un perno importante nella storia di magia più famosa del 21esimo secolo! :)
Ad ogni modo voglio riprendere al massimo e oggi vi parlo di Harry Potter e il prigioniero di Azkaban, terzo libro della celebre saga fantasy di J.K. Rowling che ho letto per la Maratona Harry Potter 2017 organizzata dal blog Palle di neve di Co. Uno dei migliori libri dell'intera serie, ma soprattutto un perno importante nella storia di magia più famosa del 21esimo secolo! :)
Autore: J.K. Rowling
Editore: Salani Editore
Data di uscita: 17 Ottobre 2013
Edizione originale: 27 Giugno 1997
Pagine: 392
Rilegato: 16.80 €
J.K. ROWLING è l'autrice della saga di Harry Potter: sette libri pubblicati tra il 1998 e il 2008, tradotti in 73 lingue, che hanno venduto più di 450 milioni di copie in tutto il mondo e da cui sono stati tratti otto fortunatissimi film. Oltre a essere stata insignita dell'Ordine dell'Impero Britannico (OBE) per il suo prezioso contributo alla letteratura per ragazzi, J.K. Rowling ha ricevuto numerosi altri premi e onorificenze. Nel 2012 è uscito il suo primo romanzo per adulti: Il seggio vacante.
TRAMA Una terribile minaccia incombe sulla Scuola di Magia e Stregoneria di Hogwarts. Sirius Black, il famigerato assassino, è evaso dalla prigione di Azkaban. È in caccia e la sua preda è proprio a Hogwarts, dove Harry e i suoi amici stanno per cominciare il loro terzo anno. Nonostante la sorveglianza dei Dissennatori la scuola non è più un luogo sicuro, perché al suo interno si nasconde un traditore...
La lettura del terzo volume della serie di Harry Potter mi ha riportato alla mente parecchie emozioni, un po' come i libri precedenti, ma insieme c'è stata anche una nuova consapevolezza, ovvero che questo terzo libro è davvero essenziale per conoscere più a fondo la storia e in particolare le sue origini.
Ho adorato questo libro e devo ammettere che è da qui in poi che mi sono molto appassionata alla saga quando ero una giovincella. Credo che questo terzo libro sia estremamente importante, come un anello di collegamento tra il giovane Harry e il futuro grande mago che sarà. La storia inizia ad assumere una linea più complessa, un intreccio nebbioso che inizia però a svelare ciò che avverrà.
Per chi non avesse ben presente cosa succede ne Il prigioniero di Azkaban, basti ricordare qualche breve avvenimento quale Malfoy e l'ippogrifo, la Mappa del Malandrino, un professore-lupo, e ovviamente Sirius Black, Peter Minus e Lily e James Potter.
Tutto più chiaro? Bene, proseguiamo con qualche nota più rilevante..! U_U
Un fatto rilevante che mi sorprende sempre in questa lettura è l'assordante assenza di Voldemort. Il signore oscuro non c'è, non ha alcuna parte in nessuna delle trecentonovantadue pagine, tuttavia la sua presenza è quasi tangibile e ancora di più la sofferenza che ha creato. Inizia ad essere più chiaro il terrore del mondo magico nei suoi "grandi giorni di gloria" e ancora più limpida la sua devastante eredità.
Qui scopriamo finalmente qualche particolare in più sulla storia di Harry e sulla Storia con la S maiuscola. Con l'arrivo del professor Lupin ad Hogwarts Harry viene a conoscenza di alcuni particolari a lui ignoti sui suoi stessi genitori, con l'aiuto della Mappa del Malandrino e del Mantello dell'Invisibilità riesce ad assistere a una conversazione ricca di particolari sulla notte in cui i suoi morirono per salvarlo, la notte in cui Voldemort stesso perse la vita, ed entrano in gioco nuovi personaggi come Sirius Black Peter Minus, con un'altra serie di rivelazioni davvero sorprendenti e soprattutto sconvolgenti.
Tutto questo fa affiorare un nuovo velo sulla narrazione, una specie di filtro cupo e opalescente che da al mondo magico che tanto affascina un'aspetto meno vivace e più tetro seppur sempre unico e ammaliante.
Ma, oltre ad un'atmosfera più cupa, abbiamo anche tante magiche novità, tra cui l'introduzione di nuove creature magiche. Lupi mannari, dissennatori, animagus che non sono gatti, ippogrifi e altri strani esseri approfonditi tra Cura delle creature magiche e Difesa contro le arti oscure..un circo in cui quasi quasi mi aspettavo di veder saltar fuori Newt e la sua valigia magica, un aspetto della storia che ci da sempre più indizi su quanto ancora non conosciamo a fondo l'ambientazione, quanto abbiamo da scoprire sul mondo ideato dalla Rowling, quanto sia imprevedibile la sua sconfinata fantasia e le "assurdità" a cui andremo incontro nel corso di questa magica avventura.
Luce e oscurità, con un finale che non può che essere positivo, con l'ulteriore introduzione di un oggetto magico simbolo di questo terzo volume e della "streghetta più sveglia della sua età", ovvero Hermione Granger, amica di Harry e Ron con i quali forma l'incredibile trio.
Trio che però subisce delle pressioni e sarà proprio la nostra Hermione a sorbirne i colpi e a ritrovarsi messa da parte per un lungo periodo del volume in cui avrei volentieri preso Harry e Ron a schiaffi..non mi è piaciuto vederli separati e men che meno vedere Hermione così isolata, ma come ho detto, la Rowling per ora ha ancora un lieto fine per il finale e anche grazie alla Giratempo tutto torna in equilibrio.
Come al solito tendo a dilungarmi inutilmente, ma a mio parere nonostante la semplicità della narrazione, Harry Potter e il prigioniero di Azkaban è una tappa fondamentale per l'intera saga. Mi è molto piaciuto un determinato momento, quando Harry prende consapevolezza di sé stesso, delle proprie possibilità, assumendo più sicurezza ma anche scoprendo di essere definitivamente solo, al di là degli amici, e di dover contare su sé stesso senza sperare che un giorno forse i suoi genitori torneranno. Una scena tanto emozionante quanto significativa, che sottolinea maggiormente il distacco tra Harry e la sua "infanzia", l'inizio di un viaggio verso una serie di eventi che saranno tutt'altro che piacevoli ma che porteranno la saga ad un livello superiore.
La maestria della Rowling è ormai nota, ma mi lascia sempre sorpresa come abbia previsto tutto. E non intendo solo a livello narrativo o di trama, ma proprio come abbia evoluto i suoi romanzi facendoli maturare insieme ai suoi lettori, come se volesse quasi accompagnarci nella nostra crescita. Ricordo quando ho letto l'ultimo libro della saga, ormai sei anni più grande di quando avevo iniziato quella magica avventura con Harry, e di essere rimasta scioccata dal cambiamento, di essermi chiesta dove tutto si era trasformato, ma soprattutto quando..bè, rileggendoli ad anni di distanza con uno sguardo più ampio, ho finalmente la mia risposta. Al di là dell'evolversi generale della storia in questo terzo volume, la Rowling ha elegantemente sfumato da un entusiasmo infantile a una storia ricca di profondi significati e sconvolgenti - e traumatici direi anche - colpi di scena, nel corso dei romanzi, nel corso degli anni, nel corso di una storia che non perde mai il filo e che sembra scritta direttamente dalla realtà per quanto è completa.
Consiglierei questo libro...a chi ha letto i precedenti romanzi, ma anche a chi crede che il film corrispondente della serie sia incredibile, perchè il libro lo è ancora di più!
Ho adorato questo libro e devo ammettere che è da qui in poi che mi sono molto appassionata alla saga quando ero una giovincella. Credo che questo terzo libro sia estremamente importante, come un anello di collegamento tra il giovane Harry e il futuro grande mago che sarà. La storia inizia ad assumere una linea più complessa, un intreccio nebbioso che inizia però a svelare ciò che avverrà.
Per chi non avesse ben presente cosa succede ne Il prigioniero di Azkaban, basti ricordare qualche breve avvenimento quale Malfoy e l'ippogrifo, la Mappa del Malandrino, un professore-lupo, e ovviamente Sirius Black, Peter Minus e Lily e James Potter.
Tutto più chiaro? Bene, proseguiamo con qualche nota più rilevante..! U_U
Un fatto rilevante che mi sorprende sempre in questa lettura è l'assordante assenza di Voldemort. Il signore oscuro non c'è, non ha alcuna parte in nessuna delle trecentonovantadue pagine, tuttavia la sua presenza è quasi tangibile e ancora di più la sofferenza che ha creato. Inizia ad essere più chiaro il terrore del mondo magico nei suoi "grandi giorni di gloria" e ancora più limpida la sua devastante eredità.
Qui scopriamo finalmente qualche particolare in più sulla storia di Harry e sulla Storia con la S maiuscola. Con l'arrivo del professor Lupin ad Hogwarts Harry viene a conoscenza di alcuni particolari a lui ignoti sui suoi stessi genitori, con l'aiuto della Mappa del Malandrino e del Mantello dell'Invisibilità riesce ad assistere a una conversazione ricca di particolari sulla notte in cui i suoi morirono per salvarlo, la notte in cui Voldemort stesso perse la vita, ed entrano in gioco nuovi personaggi come Sirius Black Peter Minus, con un'altra serie di rivelazioni davvero sorprendenti e soprattutto sconvolgenti.
Tutto questo fa affiorare un nuovo velo sulla narrazione, una specie di filtro cupo e opalescente che da al mondo magico che tanto affascina un'aspetto meno vivace e più tetro seppur sempre unico e ammaliante.
Ma, oltre ad un'atmosfera più cupa, abbiamo anche tante magiche novità, tra cui l'introduzione di nuove creature magiche. Lupi mannari, dissennatori, animagus che non sono gatti, ippogrifi e altri strani esseri approfonditi tra Cura delle creature magiche e Difesa contro le arti oscure..un circo in cui quasi quasi mi aspettavo di veder saltar fuori Newt e la sua valigia magica, un aspetto della storia che ci da sempre più indizi su quanto ancora non conosciamo a fondo l'ambientazione, quanto abbiamo da scoprire sul mondo ideato dalla Rowling, quanto sia imprevedibile la sua sconfinata fantasia e le "assurdità" a cui andremo incontro nel corso di questa magica avventura.
Luce e oscurità, con un finale che non può che essere positivo, con l'ulteriore introduzione di un oggetto magico simbolo di questo terzo volume e della "streghetta più sveglia della sua età", ovvero Hermione Granger, amica di Harry e Ron con i quali forma l'incredibile trio.
Trio che però subisce delle pressioni e sarà proprio la nostra Hermione a sorbirne i colpi e a ritrovarsi messa da parte per un lungo periodo del volume in cui avrei volentieri preso Harry e Ron a schiaffi..non mi è piaciuto vederli separati e men che meno vedere Hermione così isolata, ma come ho detto, la Rowling per ora ha ancora un lieto fine per il finale e anche grazie alla Giratempo tutto torna in equilibrio.
Come al solito tendo a dilungarmi inutilmente, ma a mio parere nonostante la semplicità della narrazione, Harry Potter e il prigioniero di Azkaban è una tappa fondamentale per l'intera saga. Mi è molto piaciuto un determinato momento, quando Harry prende consapevolezza di sé stesso, delle proprie possibilità, assumendo più sicurezza ma anche scoprendo di essere definitivamente solo, al di là degli amici, e di dover contare su sé stesso senza sperare che un giorno forse i suoi genitori torneranno. Una scena tanto emozionante quanto significativa, che sottolinea maggiormente il distacco tra Harry e la sua "infanzia", l'inizio di un viaggio verso una serie di eventi che saranno tutt'altro che piacevoli ma che porteranno la saga ad un livello superiore.
La maestria della Rowling è ormai nota, ma mi lascia sempre sorpresa come abbia previsto tutto. E non intendo solo a livello narrativo o di trama, ma proprio come abbia evoluto i suoi romanzi facendoli maturare insieme ai suoi lettori, come se volesse quasi accompagnarci nella nostra crescita. Ricordo quando ho letto l'ultimo libro della saga, ormai sei anni più grande di quando avevo iniziato quella magica avventura con Harry, e di essere rimasta scioccata dal cambiamento, di essermi chiesta dove tutto si era trasformato, ma soprattutto quando..bè, rileggendoli ad anni di distanza con uno sguardo più ampio, ho finalmente la mia risposta. Al di là dell'evolversi generale della storia in questo terzo volume, la Rowling ha elegantemente sfumato da un entusiasmo infantile a una storia ricca di profondi significati e sconvolgenti - e traumatici direi anche - colpi di scena, nel corso dei romanzi, nel corso degli anni, nel corso di una storia che non perde mai il filo e che sembra scritta direttamente dalla realtà per quanto è completa.
Consiglierei questo libro...a chi ha letto i precedenti romanzi, ma anche a chi crede che il film corrispondente della serie sia incredibile, perchè il libro lo è ancora di più!
Ho un ricordo bellissimo di questo terzo romanzo... dovrei assolutamente rileggere tutta la saga anche io! Me lo riprometto sempre... ma non lo faccio mai Y-Y
RispondiEliminaAnche io rimandavo sempre, poi c'è stata questa occasione e l'ho colta al volo...fidati, è ancora più emozionante che alla prima lettura! :)
Elimina