“«I Vanderbilt sono brava gente, Sera», le aveva detto suo padre, «ma non sono come noi. Tieniti alla larga se ti capita di incrociarli. Non farti mai vedere troppo. E non dire mai il tuo nome, né chi sei, in nessun caso. Mi hai sentito?»
Sì, Serafina aveva sentito, ci sentiva molto bene, lei, sentiva perfino i pensieri di un topo. Quello che però non sapeva, era per quale motivo lei e suo papà vivessero in quella maniera, né perché si vergognasse di lei...Solo una cosa la sapeva benissimo, e cioè che lei gli voleva un bene dell'anima, e l'ultima cosa che desiderava era creargli dei problemi.
E così era diventata specialista nel muoversi inosservata, e non solo durante la caccia ai ratti, ma anche quando doveva schivare le persone. Nei momenti in cui si sentiva particolarmente coraggiosa, o sola, sfrecciava su per le scale e si immergeva nell'andirivieni degli ospiti eleganti. Si intrufolava, sgattaiolava furtiva, si nascondeva. Era piccola per la sua età e aveva un passo leggero. Le ombre erano sue complici. Spiava gli invitati in abito da sera che giungevano nelle loro splendide carrozze trainate dai cavalli. Nessuno ai piani alti l'aveva mai vista rintanata sotto un letto o dietro una porta. Nessuno l'aveva mai notata dentro un armadio al momento di riporvi i vestiti. Quando le dame e i gentiluomini si dilettavano a passeggiare tra le aiuole del parco, lei li seguiva da vicino senza conoscerli e ascoltava quello che dicevano. Le piaceva osservare le ragazzine nei loro abitini blu e gialli dai nastri svolazzanti, e correva insieme a loro, folleggiando nel parco. I bambini che giocavano a nascondino non si accorgevano mai che c'era un giocatore in più. A volte aveva persino viso i signori Vanderbilt passeggiare a braccetto, o il nipote di dodici anni cavalcare il suo puledro per i terreni della proprietà, con il dobermann dal pelo nero e lucente che gli correva a fianco.
Sì, li osservava, ma loro lei non l'avevano mai vista, neanche il cane. Si era spesso chiesta cosa sarebbe successo, nel caso l'avessero fatto. [...] A volte si divertiva a immaginare che cosa avrebbe detto se avesse incontrato la signora Vanderbilt. Salve signora V., io caccio i ratti per voi. Preferite che li faccia secchi, o basta che li mandi via? A volte sognava di indossare abiti da sera, nastri nei capelli e scarpette di vernice. E a volte, ma di rado, desiderava con tutta l'anima di non origliare soltanto i discorsi della gente, bensì di prendervi parte. Di non vedere soltanto tutti loro, ma di essere vista.”
E dopo questo estratto – un po’ lunghetto, lo so – vi lascio che è arrivato il mio papà per fare un giretto assieme…sicuramente cercherà di imbottirmi di cibo in qualche pasticceria, ma magari ne esce un bel regalo libroso! ;)
Se volete condividere con me un estratto del libro che state leggendo, postatemelo nei commenti, oppure mettetemi il link al vostro Teaser Tuesday…sono curiosa di sbirciare nelle vostre letture! ^^Per farlo, vi riassumo qui le regole del Teaser Tuesday da seguire:
- Aprite il libro che state leggendo in una pagina a caso.
- Condividete un breve estratto (il Teaser appunto).
- Riportate il titolo e l'autore, così chi è interessato potrà aggiungere il libro alla propria wishlist.
- Mi raccomando, niente spoiler!
- Franci
Mi intriga tantissimo Francesca, appena ne pubblicherai la recensione volerò a leggerla! <3 <3 <3
RispondiEliminaAh sì, Ely, è un libro molto carino...Serafina poi è una tipetta tosta..! :)
EliminaTe lo consiglio già ora, ma fammi leggere il finale e poi ti do la conferma! ;)