Buonasera Readers! Questo Marzo pazzerello è ormai agli sgoccioli e proprio ieri ho terminato la lettura per il GDL Il classico del mese. Il libro scelto era Il leone, la strega e l'armadio, secondo libro de Le Cronache di Narnia di C.S Lewis che avevo già letto da bambina quanto affrontai l'intera saga, ma che ho avuto il piacere di riprendere in mano con la scusa del gruppo di lettura. Occasione che mi ha riportato indietro nel tempo, ma che mi ha anche fatto notare alcuni particolari molto diversi dalla mia visione di giovane lettrice. Detto questo, vi lascio la scheda libro prima di raccontarvi come mi è sembrata questa rilettura fantasy! :)
Titolo: Il leone, la strega, l'armadio (Le Cronache di Narnia #2)
Autore: Clive Staples Lewis
Editore: Mondadori
Data di uscita: 15 Settembre 2008 (4^ edizione)
Prima pubblicazione: 16 Ottobre 1950
Pagine: 1168
Pagine de "Il leone, la strega e l'armadio": 182
Tascabile: 22.00 € (Saga completa)
CLIVE STAPLES LEWIS nasce a Belfast, in Irlanda, il 29 novembre 1898. La sua carriera inizia dall'insegnamento della Lingua e Letteratura Inglese presso l’Università di Oxford, dove diviene amico dello scrittore J.R.R. Tolkien. C.S. Lewis è conosciuto anche per i suoi libri di riflessione religiosa. Sulla scia del fantasy, realizza una trilogia, scritta tra il 1938 e il 1945, composta dai volumi Lontano dal pianeta silenzioso, Perelandra e Quell’orribile forza. Clive Staples Lewis muore a Oxford il 22 novembre 1963.
TRAMA Peter, Susan, Edmund e Lucy sono sfollati in campagna: c'è la guerra, e là saranno più al sicuro che a Londra. E quante sorprese li aspettano, nella grande casa che li ospita! La più straordinaria è senz'altro un immenso armadio che sembra fatto apposta per nascondercisi dentro, e che in realtà è una "porta" per entrare in un altro mondo, dove gli animali parlano e nessun incantesimo è impossibile. Così i quattro ragazzi si ritrovano all'improvviso in un luogo tutto bianco di neve, dominato dalla malvagia volontà di una strega che ha cancellato le stagioni e trasformato in statue i suoi nemici, mutando il felice regno di Narnia in una landa desolata. Ma per fortuna c'è qualcuno che può rimettere le cose a posto...
Il leone, la strega e l'armadio è una fiaba dalle mille sfaccettature, che si legge in un baleno e che può essere affrontata in modo ingenuo o con una concezione più critica. Il bello di questa storia è forse questa sua bivalenza, questo aspetto cangiante che la rende eterna e affascinante, interessante anche in una rilettura, soprattutto se in età diversa dalla prima volta che la si è letta.
Quello che mi ha colpito maggiormente è stata proprio la differenza tra quello che ricordavo, quello che la saga aveva rappresentato per me da ragazzina, e ciò che mi sono ritrovata a leggere. Ricordo di aver letto tutti e sette i libri a ripetizione per un periodo di circa due anni, quando avevo più o meno 10/11 anni, era un po' un'ossessione forse, ma adoravo quel mondo magico, quell'alone dorato con cui mi immaginavo il regno di Narnia e ogni scena narrata.
Forse la mia fantasia di allora era più brillante, più emozionale, più intensa, ma rileggendo mi è sembrato mancasse qualcosa nelle descrizioni e nella stessa narrazione, come se tutto scorresse troppo in fretta, come un riassunto dell'avventura meravigliosa che ricordavo. E proprio grazie alla mancanza di vivide e particolareggiate descrizioni ho potuto in realtà notare alcuni caratteri che sempre di più mi hanno affascinata, soprattutto quando mi sono convinta a dare uno sguardo online alla ricerca di conferme.
Come già mi aveva accennato mia madre quando lo lessi anni fa, questo capitolo in particolare della saga è ricco di elementi religiosi, palesemente inseriti con maestria dall'autore, tanto da essere quasi definita una "fiaba cristiana". Per la maggior parte semplici messaggi, ma c'è una scena talmente significativa da essere fortemente riconoscibile. Il sacrificio di Aslan mi era sembrato scontato attraverso i miei occhi di giovane lettrice, il coraggioso gesto di un eroe, a rispecchiare il carattere impavido del leone, ma dopo questa più consapevole rilettura il suo atto assume un nuovo valore, una più profonda natura che si distacca dal semplice comportamento da eroe e che prende le forme di un'astuta allegoria legata al simbolismo cristiano.
Un aspetto che ha salvato questa rilettura, lasciandomi il piacere di riscoprire un libro che pensavo di conoscere forse meglio di qualunque altro. Una storia infatti che nella sua semplicità da spazio all'immaginazione dei bambini, affascinando al contempo le menti dei più critici. Un libro da leggere due volte nella vita, così come ho avuto la fortuna di fare, che consiglio quindi di non lasciarsi sfuggire, ma soprattutto - nel caso dei lettori più grandicelli - di affrontare con una consapevolezza e uno spirito di osservazione più ampi rispetto alla classica lettura fantasy.
Come molti di voi sapranno, da questo volume è stato tratto l'omonimo film il cui successo ha poi garantito la trasposizione cinematografica di altri due libri della saga. In particolare vi lascio una breve scena de Il leone, la strega e l'armadio, che mi è sempre piaciuta particolarmente.
Il film è forse più spettacolo e magia che altro, ma è comunque molto carino, soprattutto per i più giovani! :)
Ed ora vi saluto e mi immergo nella lettura di Una ragazza inglese, di cui farò un approfondimento domani in occasione del blogtour organizzato per l'uscita del libro in libreria, mi raccomando non mancate! ^^
Ma soprattutto, fatemi sapere che ne pensate dell'opera di Lewis, se lo avete letto o se lo leggerete, aspetto i vostri commenti e le vostre opinioni! ;)
Quello che mi ha colpito maggiormente è stata proprio la differenza tra quello che ricordavo, quello che la saga aveva rappresentato per me da ragazzina, e ciò che mi sono ritrovata a leggere. Ricordo di aver letto tutti e sette i libri a ripetizione per un periodo di circa due anni, quando avevo più o meno 10/11 anni, era un po' un'ossessione forse, ma adoravo quel mondo magico, quell'alone dorato con cui mi immaginavo il regno di Narnia e ogni scena narrata.
Forse la mia fantasia di allora era più brillante, più emozionale, più intensa, ma rileggendo mi è sembrato mancasse qualcosa nelle descrizioni e nella stessa narrazione, come se tutto scorresse troppo in fretta, come un riassunto dell'avventura meravigliosa che ricordavo. E proprio grazie alla mancanza di vivide e particolareggiate descrizioni ho potuto in realtà notare alcuni caratteri che sempre di più mi hanno affascinata, soprattutto quando mi sono convinta a dare uno sguardo online alla ricerca di conferme.
Come già mi aveva accennato mia madre quando lo lessi anni fa, questo capitolo in particolare della saga è ricco di elementi religiosi, palesemente inseriti con maestria dall'autore, tanto da essere quasi definita una "fiaba cristiana". Per la maggior parte semplici messaggi, ma c'è una scena talmente significativa da essere fortemente riconoscibile. Il sacrificio di Aslan mi era sembrato scontato attraverso i miei occhi di giovane lettrice, il coraggioso gesto di un eroe, a rispecchiare il carattere impavido del leone, ma dopo questa più consapevole rilettura il suo atto assume un nuovo valore, una più profonda natura che si distacca dal semplice comportamento da eroe e che prende le forme di un'astuta allegoria legata al simbolismo cristiano.
Un aspetto che ha salvato questa rilettura, lasciandomi il piacere di riscoprire un libro che pensavo di conoscere forse meglio di qualunque altro. Una storia infatti che nella sua semplicità da spazio all'immaginazione dei bambini, affascinando al contempo le menti dei più critici. Un libro da leggere due volte nella vita, così come ho avuto la fortuna di fare, che consiglio quindi di non lasciarsi sfuggire, ma soprattutto - nel caso dei lettori più grandicelli - di affrontare con una consapevolezza e uno spirito di osservazione più ampi rispetto alla classica lettura fantasy.
Come molti di voi sapranno, da questo volume è stato tratto l'omonimo film il cui successo ha poi garantito la trasposizione cinematografica di altri due libri della saga. In particolare vi lascio una breve scena de Il leone, la strega e l'armadio, che mi è sempre piaciuta particolarmente.
Il film è forse più spettacolo e magia che altro, ma è comunque molto carino, soprattutto per i più giovani! :)
Ed ora vi saluto e mi immergo nella lettura di Una ragazza inglese, di cui farò un approfondimento domani in occasione del blogtour organizzato per l'uscita del libro in libreria, mi raccomando non mancate! ^^
Ma soprattutto, fatemi sapere che ne pensate dell'opera di Lewis, se lo avete letto o se lo leggerete, aspetto i vostri commenti e le vostre opinioni! ;)
Ho letto tutti i libri ella saga tanto tempo fa, forse questo rimane il mio preferito...non so perchè più avanti i personaggi hanno iniziato a starmi antipatici xD
RispondiEliminaCiao Grazia! Ho riletto solo questo, ma ricordo che mi erano molto piaciuti i racconti a seguire, anzi forse più di questo ma devo essere onesta, non ricordo il perchè...! ^^'
EliminaForse dovrei rileggerli tutti...
Come già sai condivido la tua opinione: senza dubbio è un bel libro ma mi aspettavo decisamente di più!
RispondiEliminaStesse impressioni, forse siamo troppo cresciutelle...eppure l'autore stesso diceva "Un libro non merita di essere letto a dieci anni se non merita di essere letto a cinquanta." Chissà!
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