Self-Publishing, libri di serie B: il pregiudizio dell'era 3.0

Buongiorno lettori! Prima di iniziare a parlarvi del topic principale di oggi, vorrei fare una premessa. 

Chi mi segue sul mio profilo personale di Facebook sa che ieri ho scritto un post fuori dai miei schemi, dicendo la mia sulla polemica sorta negli scorsi giorni tra noi blogger di libri e alcuni autori Self-Publishing. Senza scendere troppo nei dettagli visto che sul social network se n'è parlato a profusione, ho deciso di pubblicare questo post che ho scritto appena una settimana fa e che pensavo di tenere per quei giorni in cui proprio di tempo per mettere giù due righe per il blog non ne ho. 

Bè, cari autori self, ecco chi siamo noi blogger e cosa sforniamo ogni giorno dalle nostre menti secondo alcuni di voi vendute alle case editrici.

Self-Publishing è una nuova tipologia di editoria, un campo abbastanza recente che ha avuto modo di svilupparsi grazie all'editoria digitale e soprattutto a portali di vendita online. Si tratta per chi non lo sapesse della possibilità di auto-pubblicare i propri manoscritti mettendoli in vendita online su siti quali Amazon KDP, Lulu, Il mio libro, You can print e molti altri, ognuno con una propria modalità.

L'ORIGINE DEL PREGIUDIZIO

Ogni tanto quindi la tecnologia sembra essere una meravigliosa compagna di vita e il Self-Publishing si è così dimostrato un grande e rivoluzionario strumento in mano agli scrittori più svariati. Ognuno può pubblicare ciò che vuole e questo significa anzitutto una grande varietà di titoli disponibili per i lettori, ancora maggiore rispetto a quando questo metodo non esisteva, ma soprattutto vuol dire che chiunque può divenire scrittore, pubblicare ciò che vuole e come più desidera.

Se da una parte questo ha tolto un po' di potere alle case editrici, dall'altra ha dato vita a uno dei pregiudizi assoluti peggiori di quest'era dell'editoria, ovvero I SELF-PUBLISHING SONO LIBRI DI SERIE B, una frase che ogni volta che la sento mi fa davvero arrabbiare perchè di autori self ne ho conosciuti davvero molti e quasi tutti avevano tra le mani una loro creazione degna di essere letta ed apprezzata. 

La generalizzazione secondo cui tutti i Self-Publishing siano libri di serie B nasce dal fatto che molti di questi vanno al risparmio, non si affidano a nessun editor né sottopongono il proprio libro ad altri prima di pubblicarlo. Questo implica che il prodotto (il libro) sarà pura estensione dell'ego dell'autore self di turno e sarà quindi colmo di errori non visti, narrazioni poco chiare in alcuni punti e ovviamente una moltitudine di sviste. Non tanto perchè l'autore non sia in grado di revisionare la propria opera, ma proprio perchè avendola scritta e letta un'infinità di volte arriverà al punto di non vedere più alcun errore/orrore, capita a tutti con qualsiasi testo.

Qui nasce quindi il pregiudizio, la generalizzazione e la teoria assoluta secondo cui un testo non pubblicato da case editrici non potrà essere all'altezza dei titoli che invece sono firmati e curati dai grandi editori. Tuttavia non è sempre così, perchè quegli autori self che nel loro lavoro mettono una gran cura, premunendosi di far leggere e revisionare il proprio operato anche ad altri prima di pubblicarlo (e gettarlo in pasto ai lettori) sfornano in genere prodotti di qualità, libri in grado di appassionare e conquistare i lettori più esigenti.

Spesso però chi pubblica in self è alle prime opere ed è ovvio che non sarà all'altezza di King o di altri colossi a livello stilistico e creativo, ma d'altronde tutti all'inizio abbiamo bisogno più chance per migliorare e perchè non darne una anche agli autori Self-Publishing che mettono passione ed impegno in ciò che pubblicano?

Personalmente sono sempre in vena di dare l'opportunità a nuovi autori (self e non) di stupirmi e conquistarmi, alcuni ci riescono al primo colpo, per altri ci vogliono un paio di libri, altri ancora non ci riusciranno mai, ma la lettura è sempre soggettiva quindi non amo dare critiche troppo nette.

CONSIGLI DA LETTRICE PER AUTORI SELF

Chi si auto-pubblica deve essere cosciente che il suo libro finisce dritto tra le grinfie di lettori affamati, spesso divoratori seriali di pagine e quindi persone che hanno l'occhio per gli errori e gli orrori, per non parlare del fiuto innato nel riconoscere quando una storia è scritta per vendere. In quest'ultimo caso direi che ci cascano più le case editrici, ma per noi lettori questa impressione è fondamentale per determinare se continueremo o no a leggere i libri dell'autore di turno (nessuno vuole sentirsi un compratore raggirabile).

Quello che un autore Self-Publishing deve inoltre comprendere è che il libro è un prodotto e per essere venduto deve apparire al meglio, fuori e dentro. Deve quindi essere appetibile per il lettore a livello di immagine e trama, ma deve anche e soprattutto avere un contenuto di un certo livello, capace di imbrigliare le emozioni del lettore alle pagine, senza contenere tanti refusi da essere illeggibile refusi.

UNA GUERRA COSTANTE NEL MERCATO

Un autore self è esposto alla peggior critica, oltre che a una lotta continua per far sì che il proprio libro scali le famose classifiche degli store online. La verità è che tra tutti i libri pubblicati tramite Self-Publishing e dalle case editrici, sfondare come autore è davvero difficile, ma se siete aspiranti autori non arrendetevi e tenete sempre a mente ciò che il lettore desidera, quali sono i suoi gusti, senza però tralasciare la vostra personale vena creativa.



(EXTRA) CONSIGLI DA BLOGGER PER AUTORI SELF Trovo che ciò che è successo negli scorsi giorni sia un episodio estremamente triste visto che, dopotutto, quello che cerchiamo di fare noi blogger di libri è mettere sotto i riflettori libri che valgono la pena di essere letti, che siano pubblicati da case editrici o tramite Self-Publishing.
In ogni storia cerchiamo gli aspetti positivi e speriamo che possano superare quelli negativi per non dover scrivere una recensione negativa. Ogni libro che prendiamo in mano è sottoposto al nostro spirito critico in modo del tutto costruttivo, ma anche noi siamo persone e abbiamo emozioni che ci fanno amare alcuni libri più di altri.
Mettiamo impegno e serietà in ciò che facciamo, nonostante sia per passione, perchè abbiamo modo di dare spazio a nuovi autori, ispirare la lettura dei libri di cui parliamo o dire la nostra personale opinione su una lettura che proprio non siamo riusciti ad amare, sempre mantenendo un tono gentile ed educato.
Siamo i primi a darci da fare perchè la realtà del Self-Publishing sia vista a pari livello dell'editoria tradizionale e ritengo inaccettabile che proprio dagli autori self arrivino certe critiche e minacce nei nostri confronti.
Cari autori self, siamo dalla vostra parte, ma lasciateci l'opportunità di dimostrarvelo, come noi facciamo con voi, leggendo le vostre opere senza pregiudizi.


Per concludere, voglio proporvi di dare un'occhiata ad alcuni titoli Self-Publishing che ho letto che mi sono particolarmente piaciuti, tutte storie che sono state in grado di emozionarmi e appassionarmi...

Fire Sign, La Portatrice del Krips Alessia Coppola

Solo l'Amore Francesca Lesnoni

Scusate, non c’è niente da vedere Marco Chiaravalle (pubblicato in seguito da una ce con il titolo Dietro anime d'inchiostro)

eSTREmo inGAnno Cristina Vichi

Lithium Chiara D'Oria (St. Jillian Saga #1)

Eleinda Una leggenda dal futuro Valentina Bellettini

Skyfall Giancluca R. Bandini (Cronache di una Guerra Galattica vol.1)

(L'ordine è cronologico, non preferenziale.)

Dopo questo mio approfondimento su un pregiudizio infondato che personalmente mi manda fuori dai gangheri, vi saluto, ma ricordate sempre che l'editoria di serie B non esiste...è un modo di dire così triste!

Adesso sono curiosa di sapere quali autori self vi hanno piacevolmente sorpreso e se amate o meno questo tipo di editoria, aspetto numerosi i vostri commenti e le vostre opinioni! ;)

P.S.: Se volete conoscere altri pregiudizi sulla lettura insopportabili vi lascio il link dell'ultimo appuntamento con la rubrica 5 cose che... in cui abbiamo trattato questo argomento: 5 PREGIUDIZI SULLA LETTURA CHE NON SOPPORTO