domenica 29 luglio 2018

Recensione | La figlia di Odino - Siri Pettersen (Raven Rings #1)

Buongiorno lettori! Finalmente eccomi con una nuova recensione per il Rainbow Book Club e questa volta parliamo de La figlia di Odino, lettura di Giugno e Luglio, con la quale Siri Pettersen ha conquistato sicuramente una nuova fan della serie Raven Rings...ebbene sì, me! ;)


Sì, lo so, sul banner c'è scritto lettura di Giugno, ma questa lettura ci ha molto frenate, non per il contenuto in sé ovviamente, perché l'ho adorato. Oltre che estremamente lungo, abbiamo purtroppo deciso di affrontarle questo libro in un periodo davvero pieno per tutte quante e alla fine la lettura di Giugno si è estesa anche a Luglio. Ma bando alle ciance, ecco qualche informazione su questo libro e subito sotto la mia personale recensione! ^^



Titolo: La figlia di Odino (Raven Rings #1)
Autore: Siri Petterson
Editore: Multiplayer Edizioni
Data di uscita: 8 Giugno 2017
Pagine: 640
Rilegato: 21.00 € E-book: 7.99 €
Dove comprarlo: Amazon - IBS

SIRI PETTERSEN è nata nel 1971, in Norvegia. Ha avuto sempre una grande immaginazione. Questa sua capacità insieme alla passione per i fumetti, il web, le illustrazioni, le animazioni e i testi le ha permesso di evadere dal mondo reale e creare così le sue storie fantastiche. Nel lontano 2002 vinse il suo primo concorso nazionale come nuova promessa con il fumetto “Anticlimax”. Siri per molti anni è stata un’art director ma ora si dedicata full time alla scrittura, devota ai suoi mondi fantastici.

SINOSSI Nella serie Raven Rings i classici elementi della letteratura fantasy vengono reinventati. Non troverete profezie, dragoni o spade magiche. Certamente c’è la magia ma questa parola non compare mai nei testi. La protagonista è piena di risorse, vive emarginata e come una selvaggia al nord. Non è una “prescelta” e non ha poteri speciali. In realtà, ciò che la distingue dagli altri è proprio questa mancanza di capacità soprannaturali che invece gli altri posseggono.

Immagina di essere privo di qualcosa di cui tutti gli altri dispongono. Qualcosa che rappresenta la prova della tua appartenenza a questo mondo. Qualcosa di talmente vitale, che senza di esso sei una nullità. Una piaga. Una leggenda. Un essere umano.

Hirka, che ha quindici inverni, all’improvviso apprende di essere una figlia di Odino, una creatura putrida e senza la coda, proveniente da un altro mondo. È disprezzata, odiata e scacciata da tutti. Non riesce più a trovare una propria identità, e qualcuno la vuole eliminare affinché tutto ciò rimanga un segreto. Ma ci sono cose ben peggiori degli esseri umani e Hirka non è l’unica creatura ad essersi introdotta attraverso i portali…

Al di là delle aspettative, questo libro non mi ha subito coinvolta, anzi devo ammettere che è stato difficile inerpicarsi tra le sue pagine colme di nomi particolari e leggende vagamente accennate. Le prime pagine mi hanno incuriosita molto, ho proseguito con entusiasmo, ma tutto sembrava ridursi a qualcosa che la protagonista non voleva affrontare, non poteva superare, non avrebbe mai vinto...insomma, le prime cento-duecento pagine sono state una vera tortura in cui un lieto fine sembrava davvero impossibile, non avevo speranze per Hirka.  Eppure ecco che verso metà tutto ha assunto una piega più entusiasmante...

Quando le vicende di Hirka hanno iniziato ad arrovellarsi con quelle del Consiglio, con le vite degli altri personaggi e soprattutto con quella di Rime, la lettura ha preso un ritmo più serrato, quasi frenetico e da un luogo all'altro di Ymslanda mi sono ritrovata a sperare in un epilogo felice per quella ragazza che da sola stava combattendo i pregiudizi di mille anni, tra le grinfie dei potenti.

Hirka è stata una scoperta continua, un personaggio cui all'inizio non avrei dato una lira come eroina della storia e che invece evolve nel corso della lettura, crescendo e maturando, ma soprattutto trovando forza in sé stessa, prendendo coscienza di ciò che è e di ciò che è in grado di fare.

Anche Rime, protagonista maschile, affronta un cambiamento radicale dall'inizio alla fine del libro. Un'evoluzione che tuttavia sembra essere insita in lui fin da sempre e di cui diventa sempre più consapevole sino ribaltare ogni carta in tavola.
Ma ormai non aveva più alcuna importanza. Aveva smesso di essere una pedina nel gioco del Consiglio. Aveva trovato il proprio posto. Era già morto.
Un libro che è una rivoluzione tacita dall'inizio alla fine e che prendendo spunto dai classici fantasy evolve anch'esso, in qualcosa di più moderno ed enigmatico. C'è un eroe, un vero villain, un'ambientazione complessa fatta di miti e leggende, senza dimenticare il Dono che ha un che di magico e immortale, ed infine delle creature spaventose da un altro regno che potrebbero distruggere il mondo in cui protagonisti vivono. Gli elementi del fantasy ci sono tutti, e c'è quindi anche una missione che come un serpente si districa tra colpi di scena e imprevisti per poi avere un epilogo sorprendente.
«Sono assetati. Lo sapevi? Sono assetati del Dono. Sono stati assetati del Dono per mille anni. È per questo che sono venuti. Qualcuno dice che erano qui prima di noi. Che sono stati loro a costruire le porte di pietra. Andavano e venivano a loro piacimento. Prima di noi».
Il finale si rivela essere un portale su un'avventura che verrà, nulla di sicuro né chiaro, ma una promessa per un sequel che è impossibile perdersi. L'autrice dopo un inizio un po' lento, sembra infatti prendere sicurezza proseguendo la lettura, compiendo scelte narrative più ardite e accentuando i caratteri del suo stile arrovellato. Uno stile che anch'esso in crescendo mischia leggenda e fantasia, attraverso una narrazione in terza persona da più punti di vista che dona completezza alla storia.  Una storia la cui trama parte dalla singola protagonista per poi ramificarsi a più figure e imbrigliare infine ogni singolo personaggio alla tela del racconto.

La figlia di Odino è quindi un misto tra magia e leggenda che nella sua complessità ghermisce la mente del lettore, per poi conquistarlo una pagina dopo l'altra in un crescendo continuo verso la verità. Un libro cui non posso dare come voto più di 4/5, ma di cui mi piacerebbe poter ignorare l'inizio fin troppo prolisso e la mappa del mondo Ymslanda, che ancora mi risulta incomprensibile (Dov'è Ravhnov??) e che reputo fondamentale in un fantasy dall'ambientazione tanto vasta.
Consiglierei questo libro... a chi è in cerca di un libro affascinante, dai risvolti sorprendenti, che prende il fantasy nella sua purezza e lo trasforma in qualcosa di unico e originale, mantenendo gli elementi classici, irrinunciabili per chi ama il genere.


Per chi non la conoscesse, la serie Raven Rings si compone dei seguenti volumi, tutti e tre già editi in lingua originale (norvegese), solo due già pubblicati in Italia.


1 ODINSBARN (2013 - The Odin's Child - La figlia di Odino 2017)
2 RATA (2014 - The Rot - Il marciume 2018)
3 EVNA (2015 - The Might - prossimo arrivo in Italia)

Considerata la serietà della Multiplayer, immagino che il terzo libro arriverà presto anche da noi, ma se volete saperne di più potete visitare il sito The Raven Rings dove troverete diversi interessanti contenuti riguardo la saga! :) 


Ma adesso ditemi...

Che ne pensate di questa storia? Avete già letto il libro (o la serie) o lo leggerete?

Aspetto come sempre i vostri commenti per conoscere la vostra opinione. Magari, se riuscite, spiegatemi sta mappa che proprio non la capisco! ç_ç


2 commenti:

  1. Contentissima che ti sia piaciuto e curiosa di sapere poi la tua opinione su Il marciume

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    1. Appena finisco la Twenty Books Challenge lo compro e lo leggo, sono curiosissima! ^^

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