lunedì 20 luglio 2015

Il classico del mese: Ivanhoe

Il classico del mese 1

Il classico che vi presento oggi è un libo che non molti hanno letto, ma che ritengo sia importante per conoscere le origini di un genere che ultimamente spopola e che ha ispirato molti dei più grandi autori del passato. Si tratta del genere dei romanzi storici, ovvero quel genere letterario che ricostruisce un’epoca storica passata mescolando eventi reali e personaggi di finzione e ricostruendo l’atmosfera, le pratiche sociali e le mentalità del tempo. È un genere che amo e di cui la mia libreria è ricca, trovo che sia uno dei modi migliori per conoscere la storia vista secondo l’ottica della tradizione, ovvero quella parte di storia che non si studia a scuola, quella che racconta le usanze, i miti e le caratteristiche dei popoli che ci hanno preceduti.

 

Ivanhoe

Titolo: Ivanhoe

Autore: Walter Scott

Genere:  Romanzo storico

Pubblicazione in lingua: 1820

 

 

WALTER SCOTT (1771-1832) Scozzese di Edinburgo, nobile, studia da avvocato e raduce Goethe. Nel 1812 va a vivere in campagna, compone poemi epico-lirici, diventa famoso e inventa un luogo narrativo che prima di lui non c’era, il tempo romantico delle sfide e dei duelli. In Ivanhoe, nel 1820, condensa la sua capacità narrativa costruendo un capolavoro di passione e avventura nel quale la storia va a mescolarsi con il mito. Scott, celebre anche come poeta (Canti giullareschi della frontiera scozzese, 1802-1803; La signora del lago, 1810) e considerato scrittore nazionale scozzese, scrisse molti altri romanzi di ambientazione storica (Waverley, 1814; Rob Roy, 1817; La sposa di Lammermoor, 1819) che fissarono le caratteristiche del genere e sancirono la fortuna del “romanzo storico” in tutta Europa.

TRAMA La vicen­da è ambientata nell'Inghilterra del sec. XII. sullo sfon­do dei contrasti tra sassoni e normanni. Wilfred di Ivanhoe è figlio di Sir Cedric di Rotherwood, un nobi­le sassone fedele alle tradizioni del suo popolo. Ivanhoe ama lady Rowena, pupilla di Sir Ce­dric. Il padre ha però deciso di darla in sposa al nobile sassone di sangue reale Athelstane di Coningsburgh, nella speranza di restaurare sul trono inglese la stirpe sassone. Bandisce pertanto Ivanhoe che parte per le cro­ciate al seguito di re Riccardo Cuor di Leone. Durante l'assenza di Riccardo il fratello, principe Giovanni, con l'aiuto di alcuni nobili normanni usurpa il trono. Tornato dalla Terra Santa Ivanhoe combatte contro l'usurpatore. Al torneo di Ashby, alla presenza di Giovanni e di lady Rowena, sconfigge, con l'aiuto di un misterioso Cavaliere Nero, che è in realtà Riccardo tornato segre­tamente in Inghilterra, tutti gli avversari compreso il ferito. Si prende cura di Ivanhoe la bella Rebecca, figlia del ricchissimo ebreo Isacco di York, che si è innamo­rata di lui. Ella ottiene dal padre il permesso di condurre Ivanhoe nella loro casa di York. In viaggio vengono as­saliti da Bois Guilbert profondamente attratto da Re­becca e condotti al castello di Reginald Front-de-Boef, signore normanno di Torquilstone, alleato di Giovanni. Qui sono stati condotti anche Cedric, Athelstane e Rowena, sorpresi sulla via del ritorno da Ashby dai ca­valieri normanni al sevizio del re usurpatore. I prigio­nieri vengono liberati dai fedeli servitori di Cedric e Athelstane uniti alla banda di fuorilegge che ha il suo rifugio nei boschi ed è guidata dal leggendario arciere di Locksley (Robin Hood). Il comando dell'impresa è assunto dal Cavaliere Nero. Gli assalitori trovano al­l'interno del castello l'imprevisto soccorso di Ulrica, ul­tima discendente di una famiglia sassone sterminata da Front-de-Boef. Tutti sono liberati tranne Rebecca, che Bois Guilbert porta con sé al convento di Templestowe, sede dell'ordine dei Templari cui appartiene. Qui vie­ne accusata di stregoneria e condannata al rogo se un campione difensore della sua innocenza non si dichia­ri disposto al duello con un Templare. Ivanhoe, che per la natura generosa è l'unico capace di mettere la spada al servizio di un'ebrea, si batte con Bois Guilbert, che muore colto da improvviso malore. Riccardo Cuor di Leone si svela e recupera il potere riuscendo a riconci­liare sassoni e normanni. Riporta la pace anche tra Cedric e Ivanhoe, che può finalmente sposare Rowena.

Il motivo per cui è essenziale aver letto questo romanzo è che è probabilmente il romanzo simbolo del medievalismo inglese, cioè tutta quella parte di narrativa che ha preso piede nell’ottocento e che consiste nel raccontare del medioevo e dei conflitti anglosassoni di inizio millennio. In questo volume, la cui storia si colloca circa nel 1194 in Inghilterra, ritroviamo infatti tutti quegli elementi che rappresentano al 100% la nostra visione del periodo medievale: la battaglia tra Giovanni e Riccardo Cuor di Leone per il trono d’Inghilterra, l’antagonismo fra sassoni e normanni, l’allegra brigata di Robin Hood e i valori della cavalleria. Un continuo susseguirsi di romanticismo e realismo, oltre alle avventure di questi prodi cavalieri ed eroi della letteratura. Oltretutto con quest’opera si dà il via ai romanzi di tipo storico, come ho già detto sopra, ed è appunto il prototipo del genere che verrà preso in considerazione da diversi scrittori.

Per quanto riguarda l’antagonismo fra sassoni e normanni si può dire che Scott affronta l’argomento con grande entusiasmo e un bel pizzico di nazionalismo, toccato fortemente dalle sue origini scozzesi e dalla storia dell’isola britannica e dei suoi conquistatori.

L’unico ostacolo nella lettura possono essere alcuni capitoli descrittivi estremamente lenti, cioè pieni di approfondimenti e spiegazioni che rallentano il tempo della narrazione, ma utili a conoscere alcuni dettagli storici che sono fedeli alla realtà e raccontati in modo accurato. Per fortuna, il ritmo della narrazione è decisamente variabile e infatti tra una parte descrittiva e l’altra si hanno azione e combattimenti che risvegliano l’attenzione e la curiosità.

In ogni caso, è un buon libro da leggere anche solo per la storia, per l’intreccio dei personaggi, per il romanticismo, la cavalleria e i valori che vengono narrati, quasi come una favola ambientata nel medioevo. Scott ha creato questa rete di protagonisti che in un modo o nell’altro finiscono per essere pezzi di un mosaico di una storia davvero intrigante!

CURIOSITÁ

Ispirate all’opera si hanno diverse opere liriche, oltre a film della prima metà del novecento e serie TV, ho visto che ne han fatto anche due serie di fumetti, una del 1965 e l’altra del 2009.

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