Buonasera lettori! Oggi sono stata molto presa e visto che venerdì 17 non mi fa paura, io rispondo con una bella recensione super positiva…vi parlo di Ti darò il sole, di Jandy Nelson, che ho letteralmente amato! *-*
Autore: Jandy Nelson
Pagine: 500
Editore: Rizzoli
Pubblicazione: 26 Maggio 2016
Cartonato: 16,00 €
JANDY NELSON vive a San Francisco. Dopo aver lavorato per tredici anni come agente letterario, è ora scrittrice a tempo pieno. Ti darò il sole, il suo secondo romanzo, è stato accolto con grande entusiasmo da critica e pubblico, e ha vinto il prestigioso Michael L. Printz Award, il premio assegnato dai bibliotecari americani al miglior romanzo per Giovani Adulti dell’anno, lo stesso che ha salutato il debutto di John Green, Cercando Alaska. Appassionata di Gabriel Garcia Marquez e Virginia Woolf, Jandy Nelson è ora al lavoro sul suo terzo romanzo.
TRAMA Solo un paio d'ore dividono Noah da Jude, ma a guardarli non si direbbe nemmeno che sono fratelli: se Noah è la luna, solitaria e piena di incanto, Jude è il sole, sfrontata e a proprio agio con tutti. Eppure i due gemelli sono legatissimi, quasi avessero un’anima sola. A tredici anni, su insistenza dell’adorata madre stanno per iscriversi a una prestigiosa accademia d’arte. Tecnicamente è Noah ad avere il posto in tasca – è lui quello pieno di talento, il rivoluzionario, l’unico che nella testa ha un intero museo invisibile – e invece in un salto temporale di tre anni scopriamo che è Jude ad avercela fatta, ma anche che i due fratelli non si parlano più, che Noah ha smesso di dipingere, che si è normalizzato, e che Jude si è ritirata dal mondo che tanto le calzava a pennello. Cos’ha potuto scuotere il loro legame così nel profondo? In un racconto a due voci e a due tempi, Noah e Jude ci precipitano tra i segreti e le crepe che inevitabilmente si aprono affacciandosi all’età adulta, ma anche nelle coincidenze che li risospingono vicini, laddove, forse, il mondo può ancora essere ricucito.
«Due romanzi di formazione in uno, un Young Adult che ci ricorda cosa significa cercare (e trovare) il proprio posto nel mondo.»
Ho letto di questo libro ovunque, già mesi fa l’avevo adocchiato tra le foto delle lit-blogger americane su instagram, quando finalmente è arrivato in Italia avevo aspettative molto alte e una voglia matta di leggerlo! Ricevuta la mia copia da Rizzoli, ho subito cominciato la lettura e sono stata rapita dallo stile dell’autrice che passa dal raccontare la storia con gli occhi di Noha a quelli di Jude senza commettere errori e tenendo sempre ben distinti i due modi di narrare.
Il libro è composto da due parti ben distinte, che si alternano fino a far incastrare perfettamente ogni pezzo del puzzle che forma la storia. Un capitolo di Noha ambientato nel passato e un capitolo di Jude ambientato nel presente, così fino alla fine in modo da farci arrivare coscienti dell’intera storia al gran finale che ho trovato dolcissimo, ma che è stato anche molto sorprendente.
Quello che ho notato simile fra i due personaggi è la solitudine che nonostante tutto li caratterizza.
Noha passa dall’essere un’artista strambo e lunatico, sempre sulle sue, all’essere, nei racconti di Jude, un tipo popolare, circondato di amici che però non inganna gli occhi della sorella che percepisce la sua assenza e il suo vero essere relegato, per apparire come tutti vorrebbero che lui fosse e basta.
Jude ci viene descritta da Noha come una tredicenne piena di energia, sempre più a pensare alle storie d’amore, alle prime cotte e ai primi passi da donna come truccarsi o cercare di apparire più attraente agli occhi dei ragazzi, una Jude che il fratello non riconosce e che ritroviamo poi a 16 anni molto cambiata dopo la morte della madre. La Jude sedicenne è infatti senza amici, chiusa in sé stessa con le sue convinzioni e le sue strane manie, con tanto di fantasmi di mamma e nonna con cui comunica, confidandosi o bisticciandoci.
Oltre alla solitudine, un altro cardine della storia è l’arte che si rivela essere per i due ragazzi la sola fonte di espressione nei peggiori momenti come nei migliori, l’arte è la sola a poter parlare per loro esprimendo al massimo i loro sentimenti.
Quello che più mi ha affascinata infatti di questo libro è come ogni cosa fosse descritta in modo assolutamente assurdo e particolare, esattamente come un’artista vede il mondo e in particolare come ognuno dei due gemelli coglie la realtà. Mi sono piaciute molto di più le parti di Noha in questo senso che si rivela essere fatto di arte pura, colore che scorre nelle vene e tutto il resto, con le sue metafore impensabili che però rendono decisamente l’idea…mi piacerebbe riuscire a vedere il mondo proprio come fa lui!
Parlando degli altri personaggi devo dire che alcuni mi sono piaciuti ed altri meno, ma assolutamente trovo che siano tutti ben costruiti, con personalità coerenti e ben approfondite, reali per così dire.
Probabilmente infatti questo libro coinvolge tanto i lettori proprio per il suo essere assolutamente reale, con le situazioni drammatiche che purtroppo però capitano a molti nella vita e con i suoi personaggi che hanno pregi e difetti, virtù e debolezze. Un libro che ci mostra uno sprazzo di realtà che rende comprensibili anche gli sbagli peggiori dei due ragazzi, le loro scelte e i loro sentimenti.
Quella di Noha e Jude è in effetti una storia un po’ drammatica, che torna a splendere solo nelle ultime pagine con un finale inaspettato, ma molto dolce, che mi è molto piaciuto. L’ho trovato un perfetto epilogo per questa storia che nel suo scorrere ci lascia messaggi importanti, lezioni di vita che rendono consapevoli o coscienti, con la speranza sempre dietro l’angolo, fino a vederla brillare nel finale.
Il finale non è però un vero e proprio finale, perché quella di Noha e Jude è una storia in cui i due personaggi hanno un cambiamento radicale dopo il quale si ritrovano in una situazione di stallo, come se non potessero maturare, cambiare, migliorare o andare avanti con le proprie vite e alla fine le loro due storie si rincontrano per poter unire le due versioni delle vicende di quei giorni che hanno fermato le lancette lasciandoli senza speranze. La fine è quindi in realtà un passo avanti nella loro vita, un risorgere dalle ceneri fino a dare ad ognuno il finale che si merita.
La mia valutazione per Ti darò il sole, di Jandy Nelson, è di 5/5…complimenti a questa autrice che ha conquistato il mio cuore e quello di altri mille mila lettori, conquistandosi anche un posto d’elite nella mia libreria! ;)
Consiglierei questo libro… a chi è in cerca di qualcosa di nuovo, un libro che parli di realtà e di cuori infranti, attraverso pagine che esprimono gioia e drammaticità fino a raggiungere un compromesso di tranquillità e pace.
P.S.: Potete leggerne un estratto nel Teaser Tuesday #43..buona lettura! ;)
- Franci
Sono quasi a metà Frency 😍 È un libro che dire particolare è poco! Bella recensione sentita ☺️
RispondiEliminaFammi sapere che ne pensi alla fine...sono curiosa! ^^
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