martedì 27 marzo 2018

Recensione | Le assaggiatrici - Rosella Postorino

Buonasera Readers! Per il Rainbow Book Club questo mese ho letto Le assaggiatrici di Rosella Postorino e al di là delle aspettative devo dire che mi è molto piaciuto, mi ha sorpresa e conquistata pagina dopo pagina...


L'unico libro ambientato durante la seconda guerra mondiale che non mi abbia fatto piangere lacrime amare, ma che mi ha coinvolta e affascinata attraverso i retroscena del popolo tedesco...curiosi di saperne di più? Ecco qualche informazione nella scheda libro, seguita subito dopo dalla mia recensione! :)


Titolo: Le assaggiatrici
Autore: Rosella Postorino
Editore: Feltrinelli
Data di uscita: 11 Gennaio 2018
Pagine: 285
Cartaceo: 17.00 € (Link Amazon)
E-book: 9.99 € (Link Amazon)

ROSELLA POSTORINO (Reggio Calabria, 1978) è cresciuta in provincia di Imperia, vive e lavora a Roma. Ha esordito con il racconto In una capsula, incluso nell'antologia Ragazze che dovresti conoscere. Ha pubblicato i romanzi La stanza di sopra, L’estate che perdemmo Dio (Premio Benedetto Croce e Premio speciale della giuria Cesare De Lollis) e Il corpo docile (Premio Penne), la pièce teatrale Tu (non) sei il tuo lavoro, Il mare in salita e Le assaggiatrici. È fra gli autori di Undici per la Liguria.

TRAMA La prima volta che entra nella stanza in cui consumerà i prossimi pasti, Rosa Sauer è affamata. «Da anni avevamo fame e paura,» dice. Con lei ci sono altre nove donne di Gross-Partsch, un villaggio vicino alla Tana del Lupo, il quartier generale di Hitler nascosto nella foresta. È l’autunno del ’43, Rosa è appena arrivata da Berlino per sfuggire ai bombardamenti ed è ospite dei suoceri mentre Gregor, suo marito, combatte sul fronte russo. Quando le SS ordinano: «Mangiate», davanti al piatto traboccante è la fame ad avere la meglio; subito dopo, però, prevale la paura: le assaggiatrici devono restare un’ora sotto osservazione, affinché le guardie si accertino che il cibo da servire al Führer non sia avvelenato. Nell’ambiente chiuso della mensa forzata, fra le giovani donne s’intrecciano alleanze, amicizie e rivalità sotterranee. Per le altre Rosa è la straniera: le è difficile ottenere benevolenza, eppure si sorprende a cercarla. Specialmente con Elfriede, la ragazza che si mostra più ostile, la più carismatica. Poi, nella primavera del ’44, in caserma arriva il tenente Ziegler e instaura un clima di terrore. Mentre su tutti – come una sorta di divinità che non compare mai – incombe il Führer, fra Ziegler e Rosa si crea un legame inaudito. 

Come saprà chi mi segue ormai da tempo, non sono particolarmente attratta dalle storie ambientate nel corso della seconda guerra mondiale, non tanto per l'argomento, quanto perchè amo leggere per distrarmi, scoprire ed entusiasmarmi e in genere evito romanzi che possano in qualche modo toccare temi tristi e deprimenti. In effetti, ho storto il naso quando è stato scelto Le assaggiatrici per il mese di Marzo, ma fortunatamente mi sono dovuta ricredere.

La storia di Rosa ha fin da subito acceso la mia curiosità, ogni volta che si parla di Hitler e dei suoi crimini mi ritrovo a immaginare le sensazioni di un cittadino tedesco durante il regime nazista, eppure non sono mai riuscita a centrare bene il punto, a identificare le sfumature e il popolo tedesco è sempre rimasto una nuvola grigia senza carattere. Grazie a questo libro ho avuto delle risposte, ho ampliato la mia visione comprendendo meglio le dinamiche sociali in corso a quel tempo.
La paura entra tre volte al giorno, sempre senza bussare, si siede accanto a me, e se mi alzo mi segue, ormai mi fa quasi compagnia.
Ma Le assaggiatrici è un romanzo che tocca numerose corde, soprattutto emozionali, tonalità vivaci e al contempo tristi e malinconiche. L'angoscia per gli uomini al fronte, la paura di fare qualcosa si sbagliato, la gioia di alcuni piccoli momenti, tutto narrato attraverso uno stile semplice ma efficace, che arriva dritto al cuore del lettore, coinvolgendolo sotto ogni punto di vista.

In breve ci si ritrova a far parte del gruppo di assaggiatrici, a sapere chi di loro dirà o farà cosa, a temere per la loro vita e a immaginare insieme a loro ciò che verrà dopo la fine della guerra, chiacchierando delle ultime notizie, sostenendo con freddo distacco la grandezza del Führer e perdendosi in pensieri tristi e speranzosi al contempo.

Il risvolto più inaspettato e a mio avviso intrigante è stato il rapporto tra Ziegler e Rosa, fatto di silenzi, gesti inconsueti, piccole abitudini che capitolo dopo capitolo hanno reso il loro legame sempre più imprevedibile e intenso.
Tornai a pensare che non avessimo il diritto, noi, di parlare d’amore. Abitavamo un’epoca amputata, che ribaltava ogni certezza, e disgregava famiglie, storpiava ogni istinto di sopravvivenza.
Ho trovato Rosa un personaggio insolito, affascinante e ribelle, non sono stata sempre d'accordo con lei ma ho sempre compreso le sue azioni e le sue scelte, mi sono sentita sempre più vicina a questa protagonista particolare che soffre e vede il mondo in una solitudine glaciale nonostante sia circondata da persone che le vogliono bene, e quando sul finale le scelte sono diventate sempre più difficili non ho potuto non essere in sintonia con i suoi pensieri perchè grazie alle parole dell'autrice, ma soprattutto alla narrazione in prima persona Rosa mi è entrata nelle ossa, l'ho sentita vicina quasi più di un'amica e mi è piaciuta nonostante tutto.

Solo il finale mi ha lasciata un po' delusa, un epilogo dolce amaro che non mi sarei aspettata, che sembra il migliore per questa storia, ma che non mi ha del tutto convinta. Sarà che arriva troppo presto, che avrei voluto saperne di più, che forse è un lieto fine un po' smorzato e inevitabile, una conclusione che mi ha riportato alla realtà, ma avrei preferito tutt'altro per Rosa e soprattutto per le altre ragazze.
Quando perdi una persona, il dolore è per te stesso, che non la vedrai più, non sentirai più la sua voce, che senza di lei, credi, non resisterai. Il dolore è egoista: era questo a farmi rabbia.
La mia valutazione per questo romanzo è quindi 4/5, quasi pieni voti per una storia che mi ha coinvolta e affascinata, trasportandomi in una realtà a me poco familiare che si è invece rivelata ricca di sfumature, positive e negative, facendo breccia nel mio cuore di lettrice.
Consiglierei questo libro...a chi vuole scoprire degli aspetti inediti del periodo nazista, a chi è in cerca di una storia cui lasciare il cuore e soprattutto a chiunque abbia voglia di leggere un libro capace di stregare e conquistare, in una manciata di pagine che si leggono in un baleno.


Una lettura che mi ha rubato il cuore, nonostante l'epilogo poco soddisfacente, e che spero di poter amare ancora in un'appassionante rilettura tra qualche tempo. Non amo rileggere i romanzi, ma questo merita davvero. 

Voi lo avete letto? Che ne pensate di questo originale punto di vista?

Aspetto i vostri commenti e le vostre opinioni, fatemi sapere se lo leggerete o se avete già avuto l'occasione di adorare Le assaggiatrici e soprattutto l'incredibile penna di Rosella Postorino.

6 commenti:

  1. Ho visto questo libro per la prima volta proprio l'altro giorno in biblioteca, e ha subito attirato la mia attenzione. La trama sembra interessante e originale, e dopo aver letto la tua recensione positiva lo prenderò sicuramente in prestito la prossima volta!

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    1. Ciao Silvia! Te lo consiglio, a me è piaciuto molto e in genere non sono una che ama il genere come avrai letto, ma tutte le ragazze del gruppo di lettura ne sono rimaste entusiaste perciò immagino sia quasi una garanzia! :)
      Spero ti piaccia, fammi sapere che ne pensi quando lo leggerai! ^^

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  2. Ciao io o appena finito di leggere questo libro è sinceramente mi a lasciato con un nodo in gola mi sento sconsolata dal finale che omette la sorte di tante persone importanti del libro e in primis non sono riuscita a capire del tutto la fine tra rosa e gregor aspetto una risposta che mi possa chiarire le idee , comunque tutto il resto del libro che non ho menzionato mi è piaciuto moltissimo solo il finale lascia l'amaro in bocca!

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    1. Ciao Vicky, ti capisco, anche per me il finale ha qualcosa che non va, ma è l'unica pecca a mio parere e sono felice ti sia piaciuto nonostante tutto! :)

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  3. Io non ho ancora letto questo romanzo ma è "in lista"! Personalmente, mi piacciono molto i libri ambientati durante la Seconda Guerra Mondiale poichè riportano alla mente un tragico periodo che mai dovrebbe essere dimenticato. La tua recensione mi ha convito a leggerlo: mi interessa leggere un testo che permetta di comprendere le dinamiche socio-culturali riguardanti il popolo tedesco. Complimenti per il post!

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    1. Ciao Erica, ti ringrazio. Il libro è stato una vera scoperta, sia per me che per le altre ragazze del gruppo di letture, spero possa piacere anche a te. Quando lo leggerai fammi sapere che ne pensi! ;)

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